L’edizione 2025 di Vinitaly ha celebrato i migliori vini con 5StarWines – the Book, frutto di tre giorni di degustazioni alla cieca, condotte da una giuria internazionale composta da giudici come Pedro Ballesteros, primo Master of Wine spagnolo, con Andrea Lonardi MW, Bernard Burtschy, Daniele Cernilli e Robert Joseph, per selezionare i migliori vini tra i 2200 partecipanti.
Mentre i punteggi venivano ratificati e le note di degustazione redatte, i produttori attendevano con trepidazione l’annuncio dei 761 vini scelti per essere inclusi nella prossima edizione della prestigiosa Guida internazionale.
Quando si parla di grandi vini a Vinitaly la classifica si deve infatti a 5Star Wines che celebra i vini d’eccellenza d’Italia e del mondo. Quest’anno, sono stati assegnati 9 trofei ai vini che si sono distinti nelle categorie in concorso: vini fermi, spumanti, dolci e fortificati. L’ambito titolo di ‘Cantina dell’Anno – Gran Vinitaly’ è stato conferito alla Cantina del Rimedio S.c.a. (Sardegna), e il Trofeo ‘Miglior Vino Italiano – Banco BPM’ è stato attribuito all’Azienda Agricola Castel Faglia (Lombardia), con il suo Franciacorta Docg Brut Rosé Millesimato Cuvée Monogram 2016, con uno score di 96 pt.
Tra 761 vini selezionati per la prestigiosa Guida in lingua inglese che farà il giro del mondo, la Classifica dei Migliori Vini Bianchi ha visto la vittoria con 95 pt. delColli Tortonesi Doc Timorasso Derthona “QUADRO 2022” di Vigneti Repetto.
Sul podio nazionale, con uno score di 94 pt. l’Etna Doc Carricante “LUCI LUCI 2021” di AL-CANTÀRA. A pari merito, con questo ormai iconico bianco dell’Etna, “BROY 2022” Collio Doc Bianco di Eugenio Collavini Viticoltori, il “CANAPALE 2021” Offida Docg Pecorino Bio di Vinicentanni, e “L’ALBA E LA PIETRA 2018” de Il Poggiarello.
Su oltre 2.200 vini, alla cieca attentamente degustati e valutati dai giudici, ne sono stati selezionati 761, quelli cioè che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90 punti, echesaranno inclusi nei 5Star Wines.
In questa edizione 2025, Veneto, Sicilia e Sardegna sono state le regioni con il maggior numero di vini selezionati.
I MIGLIORI BIANCHI DEGUSTATI DA V.I.P.:
COLLI TORTONESI DOC TIMORASSO DERTHONA “QUADRO 2022” VIGNETI REPETTO – 95 pt.
Gian Paolo Repetto e la moglie Marina, interpreti della filosofia FIVI, seguono tutte le fasi del processo, dalla barbatella fino alla bottiglia. Il motto aziendale “Antico Metodo Moderna Tecnologia” si concretizza nel rispetto della natura in vigna e cantina e nell’utilizzo del moderno vinificatore VinoOxygen ideato dalla start up piemontese del fratelli Elegir. Questo permette ai Repetto di vinificare senza travasi, riducendo i solfiti al minimo e limitando il consumo idrico. Così da questa terra, all’ombra del monte Giarolo, della quale si apprezzano prodotti d’eccellenza come il formaggio Montèbore (Presidio Slow Food) ed il salame Nobile del Giarolo, dove il timorasso ha trovato la sua zona di elezione, nasce il Quadro 2022. Solo acciaio per questo incredibile timorasso che esce sul mercato dopo quasi due anni dalla vendemmia, Un vino davvero complesso, dalle note di fiori come acacia e biancospino, a quelle mature come di pesca e miele, fino alle note minerali e di pietra focaia. Note floreali ed agrumate che si evolvono invecchiando, esaltando la tipica mineralità che contraddistingue questo vino. Secco e sapido, di struttura robusta e persistente.
ETNA DOC CARRICANTE LUCI LUCI 2021 AL-CANTÀRA – 94 pt.
“Il Ponte” dall’arabo Al Kantàra, presente nel simbolo femminile stilizzato dell’azienda, rappresenta quel segno di unione del suo patron Pucci Giuffrida, innamoratosi di questo antico Feudo Sant’Anastasia nel 2005, tra vino, arte e poesia. Le etichette d’autore, ammirate dai winelovers e premiate negli anni anche al Vinitaly, rappresentano la riproduzione artistica di poesie di autori siciliani, da Ciullo d’Alcamo a Martoglio, fino a Pirandello. Azienda sensibile alla ricerca ed all’eco sostenibilità, ha inaugurato in collaborazione con le Università nel 2024 anche un sistema di fitodepurazione con scenografici laghetti, ed ospita un piccolo Museo, con opere di maestri famosi quali Scianna e Toscani ed emergenti, tutte legate al mondo del vino. Nei 25 ettari dell’azienda di cui 15 vitati, particolari forme geologiche ed alcune misteriose “piramidi”, testimoniano una storia culturale profonda, legata a probabili simboli religiosi antichi di millenni. Salvo Rizzuto è l’enologo di Al-Cantàra, che vanta esperienze in Francia e nelle Langhe e quest’anno ha collezionato a Vinitaly ben 8 presenze tra i vini presenti in classifica 5Star Wines e frutto della sua opera, di cui 4 con Al-Cantàra.
Luci Luci 2021 si concede alla nostra degustazione sulle note tipiche del carricante ed un leggero sbuffo minerale. Sempre solo acciaio per questo bianco di Al-Cantàra, ormai un Etna Bianco Doc emblematico. Un sapiente lavoro in vigna che ci parla -ricorda Salvo Rizzuto- e dobbiamo saper ascoltare, ed una vinificazione in iper riduzione, garantiscono un corredo gusto-olfattivo elegante ed intrigante, che negli anni si sviluppa con grande complessità. Frutta bianca matura, sentori di mela e sbergia ed un articolato bouquet olfattivo floreale, di ginestra, zagara e gelsomino, offrono una bella trama che danza su note agrumate. Di corpo pieno ed equilibrato, per un palato che si conferma ed arricchisce di ricordi di ananas e mango, rivelando una spalla acida importante ed un piacevole finale ammandorlato. Vino assolutamente fresco e sapido, caratterizzato da una freschezza e mineralità che promettono una lunga storia, da regalarsi negli anni.
COLLIO DOC BIANCO BROY 2022 EUGENIO COLLAVINI VITICOLTORI – 94 pt.
Il Collio rappresenta una delle migliori zone vitivinicole di tutta Italia per la produzione di grandi vini bianchi. . La zona è caratterizzata dalla presenza di un particolare tipo di terreno, la ponca, una formazione calcareo-marnosa che contraddistingue anche la limitrofa area a Doc dei Colli Orientali del Friuli e che conferisce ai vini profondità ed eleganza e buona pienezza gustativa. Il Bianco Broy ’22diEugenio Collavini è ormai un riconosciuto fuoriclasse, frutto di un sapiente blend di tocai Friulano, Chardonnay e Sauvignon. Negli anni 70 Collavini fu uno dei primi a vinificare in bianco il pinot grigio e poi a spumantizzare la ribolla gialla.
A caratterizzare Broy 2022, un parziale appassimento in fruttaia di Friulano e Chardonnay, mentre il Sauvignon viene pressato separatamente dopo breve macerazione. Fermenta parte in acciaio e parte in barriques, affinando sulla feccia nobile per almeno 18 mesi.
Una curiosità, il nome Broy: deriva da “broili”, i piccoli orti tradizionalmente a servizio delle case friulane e che ospitavano le viti da cui attingere il vino padronale.
Caratteristico il naso intenso e persistente, di frutta tropicale matura, miele d’acacia, scorza d’arancia e fiori gialli di camomilla. In bocca sorprende per il corpo potente e lungo, morbido e avvolgente, esaltato da un piacevole equilibrio tra freschezza e mineralità.
OFFIDA DOCG PECORINO VINO BIOLOGICO CANAPALE 2021 VINICENTANNI – 94 pt.
La “Porta Canapale” è la porta della cinta muraria medioevale di Montefiore dell’Aso. Porta che si affaccia sulla Val d’Aso, dove sono siti i vigneti Centanni. Dopo oltre 20 anni di esperienza nel biologico, Centanni assicura che i vigneti bio sono più longevi. Il Pecorino Canapale, riposa sulle fecce fini, affinando in acciaio con continui “remuage” del prodotto per estrarre le proprietà positive. Nel periodo di febbraio il vino viene chiarificato, filtrato ed imbottigliato, uscendo in commercio nel marzo successivo alla raccolta.
Al naso si apre con un bouquet di frutti esotici maturi, particolarmente ananas e frutto della passione. Al palato morbido, pieno e polposo, con una decisa nota acida che lo rende fresco e sapido. La beva è invogliata da un finale intenso e persistente.
VINO BIANCO L’ALBA E LA PIETRA 2018 IL POGGIARELLO – 94 pt.
In etichetta, un’opera del maestro Armodio (Vilmore Schenardi), artista piacentino noto in tutto il mondo, dona la sua visione della Pietra Parcellare, racchiudendo il prezioso nettare macerato per 10 gg., da Malvasia di Candia aromatica 60%, Ortrugo 30% e Marsanne 10%. Le famiglie Ferrari e Perini, si sono incontrate per la prima volta nel 1882 e da allora hanno scritto insieme la storia del vino a Piacenza, fondando poi Cantine 4 Valli. Il Poggiarello, è una nuova sfida che racconta del legame con questa terra tra la tradizione vinicola piacentina e la freschezza di una nuova visione contemporanea.
I cugini Ferrari e Perini, coltivano così l’ambizione di diventare ambasciatori del territorio attraverso una viticoltura di eccellenza. Matura parte in legno di terzo passaggio per 20 mesi e parte in acciaio inox, senza subire chiarifica e filtrazione finale. Davvero raffinato all’olfatto catturato da suadenti e dolci note terziarie di frutti esotici e tropicali, salvia, spezie e miele. Al palato rivela un corpo pieno ed una sorprendente vena tannica, che accompagna il sorso lungo e dal finale sapido.Un vino maturo e complesso con note speziate di miele e cera d’api, intenso e davvero caratteristico.
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