PROMO BAR

Viaggio sensoriale alla scoperta di stili e territori dell’Etna

“Etna: un vulcano tanti vini diversi” la Masterclass alla scoperta di stili di produzione e territori dell'Etna dal fascino senza tempo

Immersi in un paesaggio di rara bellezza, come quello che l’Etna riesce a regalare ai suoi abitanti e ai numerosi turisti che ogni anno popolano l’Isola, anche quest’anno per la XV edizione il Vulcano imbiancato ha fatto da sfondo alla tanto attesa kermesse “Contrade dell’Etna” dedicata ai vini del Vulcano, presso il “Picciolo Etna Golf Resort” a Castiglione di Sicilia.

La bellezza e la pluralità delle Contrade dell’Etna incontrano la maestria di quegli uomini che hanno fatto dei loro vini delle vere e proprie icone di stili di produzione.

L’Etna è un territorio caratterizzato da differenti espressioni, di altitudini vertiginose e da colate laviche capaci di ridisegnarsi all’interno di aree che prendono il nome di “Contrade” che cingono l’area vitivinicola ai piedi del vulcano, da Nord a Sud da cui provengono vini dall’anima assolutamente identitaria.

Proprio questo è stato il focus della prima masterclass condotta da Federico Latteri , una degustazione di ben quindici etichette etnee tra bianchi, rosati e rosati. Lo scopo, mettere in evidenza l’unicità di queste aree vitivinicole e i relativi vini, accomunati dalla potenza di due elementi: l’Etna e il mare. Insieme si è visto come contribuiscono a creare un connubio di sensazioni gusto-olfattive diverse, rese poi uniche dalla maestria e consapevolezza di chi ha fatto del suo lavoro la sua più grande passione.

Significativa è stata la suddivisione delle etichette in mini batterie, così da comprendere al meglio le differenze territoriali e gli stili adottati.

BIANCHI DELL’ANNATA 2022

I primi quattro vini degustati, dalla comune annata 2022, hanno evidenziato agli occhi di numerosi giornalisti dal calibro internazionale differenti aspetti; a partire già dall’area di provenienza: i primi tre dal versante Nord ma da Contrade diverse e il terzo dal versante Est.

Si parte con l’Etna Bianco Grottarinotto 2022, Azienda Agricola Camuglia, prodotto sulle nere sciare di Contrada Zottorinoto, Versante nord nel comune di Castiglione di Sicilia, tra muretti a secco e naturali grotte laviche. 90% Carricante e 10% Catarratto. Trascorre 7 mesi in acciaio e il restante tempo in bottiglia. Profilo olfattivo delicato e variegato, con fresia e ginestra accompagnate da sottili note vegetali. Al palato mostra una vigorosa spalla acida e un’incisiva scia sapida.

A seguire, l’Etna Bianco 2022 di Tenute Bosco, un’interessante etichetta prodotta a Solicchiata, presso Contrada dei Daini, oltre ad una piccola parte di uve provenienti da Passopisciaro in contrada Santo Spirito, da vecchie viti. 90% Carricante e 10% Catarratto, dallo stile molto vicino a quello degustato precedentemente, caratterizzato da una spiccata sapidità, che guida l’espansione al palato.

Scendendo di altitudine a Contrada Moscamento nei pressi di Rovittello Castiglione di Sicilia (CT) si posiziona l’Etna Bianco Veni 2022 Tenuta Ferrata, di sole uve Carricante è affinato fino a 4 mesi in botti di acciaio.Un vino dallo stile diverso, proprio per la sua posizione territoriale di produzione. Scorre in bocca tra freschezza e sapidità, trovando un sottile equilibrio che sfocia in un finale di buona lunghezza.

A fare la differenza all’interno della prima batteria di bianchi il vino proveniente dal versante Est nel cuore di Milo, in contrada Salice a circa 600 mt slm, dove nasce l’Etna Bianco Superiore Lavi 2022 dell’azienda vitivinicola Iuppa. Le piante ad alberello etneo e cordone speronato sono disposte su terrazzamenti di pietra lavica tipici dell’Etna. Espressione autentica del territorio, mostra subito al naso uno spettro aromatico molto più fresco, come mela verde e decise note agrumate. Al sorso la struttura del vino evidenzia la sua energica freschezza e incisiva traccia sapida.

BIANCHI DELL’ ANNATA 2021

I bianchi sono stati protagonisti anche della seconda mini batteria, appartenenti all’annata 2021: uno del versante Nord e due del versante Est. Annata che sui bianchi ha determinato una maggiore intensità aromatica, a partire dall’Etna Bianco Tenuta della Dainara 2021 di Cantoneri ottenuto al 100% dal vitigno Carricante, coltivato nella zona di produzione dell’Etna Versante Nord, in Contrada Parrino. Il vino viene affinato per almeno 5 mesi sur lies e poi in vasca d’acciaio, per poi riposare in bottiglia per un periodo compreso tra 6 e 18 mesi. Intenso e intrigante il bouquet olfattivo seguito da freschezza e sapidità al palato capaci di disegnare un percorso lineare e sinuoso. Pura espressione del territorio.

Interessante l’Etna Bianco Sommitale 2021 de La Contea proveniente dal versante Est, precisamente da Mascali in Contrada Santa Venera. 100% Carricante, 8 mesi sur lies seguiti da 2 mesi in bottiglia. Si apre al naso con una decisa impronta minerale di pietra focaia, seguita da note iodate e agrumate. In bocca è vibrante, fresco, sapido, di spiccata personalità con un finale di matrice agrumata. Un vino che evidenzia una maggiore evoluzione rispetto a quelli degustati precedentemente.

Per finire con la batteria dei bianchi l’Etna Bianco superiore Biancomilo di Caselle 2021 di Sive Natura. 100% Carricante proveniente da Contrada Caselle a Milo, dove il vigneto è coltivato ad alberello secondo i principi dell’agricoltura tradizionale che rispecchia il modello etneo. Note mielate al naso seguono quelle agrumate di scorza candita e di fumé. Al palato invece, sfoggia un equilibro ritmato da vivace freschezza e gustosa sapidità.

ROSATI DEI VERSANTI

Se nei vini bianchi il territorio è l’elemento determinante per la creazione di uno stile assolutamente identitario delle condizioni pedo-climatiche presenti, nella batteria dedicata ai rosati, la forma stilistica in termini di scelta da parte del produttore assume invece una posizione importante.

È il caso dell’Etna Rosato Contrada San Lorenzo 2023 dell’azienda vitivinicola Camporè a Randazzo, 100% Nerello Mascalese prodotto ad un’altitudine di 750 m.s.l.m. Lo stile è moderno, dal carattere provenzale come lo si può già evincere alla vista dal colore molto scarico. Al naso si concede con una delicata traccia floreale ed agrumata. Si diffonde al palato carico di struttura, animato dalla freschezza.

Ricco di personalità anche l’Etna Rosato Contrada Cavaliere 2021 di Travaglianti, prodotto nel versante Sud/Sud-Ovest dell’Etna, a 850 metri s.l.m. in Contrada Cavaliere nel territorio di Santa Maria di Licodia. Un vino fresco dal colore scarico, scelta dettata non dall’annata ma dallo stile e processo di vinificazione adottato dal produttore.

Dall’unione delle caratteristiche territoriali e dall’anima di chi lo produce è l’Etna Rosato Vignazza 2021 di Generazione Alessandro. Un vino nato dalla porzione di terreno più ombreggiata del vigneto di 100% Nerello Mascalese di Contrada Palmellata. Il periodo di affinamento si svolge 10 mesi in acciaio sulle fecce fini, il 20% della massa in tonneau di rovere francese; in bottiglia poi circa 12 mesi a temperatura costante. Luccicante rosa buccia di cipolla, con riflessi ramati. Deciso impatto olfattivo che spazia tra eleganti aromi di piccoli frutti rossi e lampone si alternano a sensazioni agrumate, accompagnati da leggeri sentori tostati che rimandano alle nocciole. Ben bilanciato in bocca tra freschezza e sensazioni morbide, pensato per essere degustato nel tempo.

VINI ROSSI E RISERVA

Ruolo importante quello dei vini rossi quando si parla di espressione autentica del territorio come l’Etna Rosso Animantica 2022 di Animaetnea provenientedalle vecchie vigne di Contrada Santo Spirito a Passopisciaro el’Etna Rosso Ninù 2022 di Tenute Foti Randazzese del versante Sud-Est dell’Etna a Nicolosi. Due colori diversi, il primo più scarico che va sul granato e il secondo più intenso che vira al rubino. Due vini che simboleggiano perfettamente la diversità territoriale dell’Etna e dei suoi versanti.

Degustato da solo per le sue uniche caratteristiche gusto-olfattive è il Munjebel CS 2020 di Frank  Cornelissen, un prestigioso gioiello vinicolo siciliano che nasce da uve Nerello Mascalese provenienti da storici alberelli del cru Chiusa Spagnolo, sottozona di contrada Zottorinoto a circa 600 metri.  Una produzione di 3000 bottiglie, affinamento in vasche di vetroresina da 1200 a 2500 litri per 18 mesi con successivo riposo in bottiglia di altri 18 mesi. Incede al naso raffinato con profumi di frutti rossi, spezie e tabacco mentre al palato mostra spessore e personalità; il tannino vigoroso modula il sorso dalla chiusura interminabile.

Un vero e proprio viaggio sensoriale tra le eccellenze vitivinicole etnee, culminato in due vini rossi concepiti secondo un lungo processo di affinamento: Etna Rosso Riserva Koinè 2017 di Antichi Vinai 1877 e l’Etna Rosso Riserva 2012 di Cantine Patria.

Struttura, potenza, freschezza, sapidità, tutte sensazioni gusto-olfattive, regalate da queste belle etichette, che trovano perfetta corrispondenza con le caratteristiche territoriali che è in grado di esaltare il mare e il suo più prezioso alleato, il maestoso vulcano Etna.

ARTICOLI CORRELATI