Il bilancio regala una grandissima seconda edizione di “Terre d’Uva”. Lo chef Pietro La Torre e il Consorzio dell’uva da tavola di Canicattì Igp possono andare fieri di avere realizzato un “gioiellino” che negli anni darà tutti i frutti attesi. Innanzitutto l’obiettivo dichiarato di richiamare l’attenzione del mondo dell’enogastronomia nazionale sul prodotto uva da tavola, quello che ha reso Canicattì famosa nel mondo.
Sono stati i tanti “attori” saliti sul palco, ognuno con un preciso compito, e una “regia” magistrale a far crescere questa manifestazione sino ai livelli attesi, voluti e cercati dagli organizzatori. Gli chef stellati Accursio Craparo e Francesco Patti, lo chef Mario Peqini.
Ad accompagnare il racconto un ispirato Federico Quaranta, autore e conduttore di programmi Rai di grande successo come “Il Provinciale”, straordinario comunicatore che ha ammaliato il pubblico con ricordi personali e di lavoro, sollecitato dalle domande di Alberto Cicero e Paolo Li Rosi.
Tanti gli chef di primissimo piano (quasi una cinquantina) che hanno preparato le pietanze per tutti, dialogando con il pubblico utilizzando sempre l’uva da tavola Igp. Per tutti, Pino Cuttaia grande chef due stelle Michelin con il suo La Madia, che si è messo a disposizione, come tutti gli altri, della manifestazione con la grandissima umilità che lo contraddistingue. Tutte le cantine del territorio hanno proposto vini di carattere ed etichette di primo piano.
Così la serata “clou” guidata sul palco da Roberta Romano, è stata un continuo alternarsi di sapori, spettacolo (apprezzatissimi i “duetti” di Salvo La Rosa e Giuseppe Castiglia), interventi, interviste agli chef impegnati negli show cooking e wine pairing a cura di Federico Quaranta, Paolo Li Rosi ed Emanuele Mangiapane (sommelier di Aquanova).
Ma anche momenti di intensa commozione come il “Memorial Bonfissuto” che ha reso omaggio al grande pasticcere Vincenzo, scomparso prematuramente poco tempo fa o come quello che ha riguardato il mondo dei produttori di uva portati sul palco da Marsello Lo Sardo e Giovanni Giglia, rispettivamente presidente e vice del relativo Consorzio. Davvero tanti i momenti di interesse di una serata ricca ed intensa, frutto della sinergia con l’associazione “Terre d’Uva” col presidente Santo Li Calzi, noto pastry chef.
Bellissima la torta a forma di Italia (ovviamente realizzata con l’uva), di 5 metri per 2,60 preparata con entusiasmo da una associazione di pasticceri.
In prima linea anche l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vincenzo Corbo, ben consapevole dell’importanza della manifestazione.
Sabato, giornata dedicata ai due contest che riguardavano i barman e i pizzaioli. Suggestiva la cena di gala, tenutasi nella zona archeologica di Vito Soldano, organizzata dallo chef La Torre con maestria ed entusiasmo. Affascinanti i testi e la recitazione della “Compagnia del tempo perduto” che ha ricordato l’evoluzione sociale, economica e culturale della città di Canicattì.
Di grande rilievo il collegamento in diretta da Terre d’Uva con Decanter e RadioDue, in occasione dei cento anni di Radio RAI, nel corso del quale Pietro La Torre e Pino Cuttaia hanno dialogato con Fede, presente a Canicattì e Tinto (Nicola Prudente).
Finale in bello stile con un ricordo concreto agli interpreti di questo grande evento, un piatto in vetro artistico realizzato da Thalass che grazie ad Alessandro Di Rosa dal 2007 è diventato con le sue creazioni, che impreziosiscono le tavole di location e ristoranti importanti, un simbolo del buon gusto made in italy.
<Credo che abbiamo lavorato alla grande – dice lo chef Pietro La Torre, ideatore e patron della manifestazione – Abbiamo creato una grande squadra che da mesi ha lavorato per raggiungere questo livello di qualità e gettare lo sguardo già alla prossima edizione, per la quale ci metteremo subito al lavoro. E’ stato bello vedere la risposta della gente, che quest’anno ha potuto godere di spazi maggiori e meglio disposti. Dico grazie a tutti quelli che vi hanno lavorato senza risparmio di energie>.
Per Canicattì una “due giorni” d’eccezione che ha acceso i riflettori su una città ricca di energie e potenziali risorse. Per la sua meravigliosa uva da tavola un altro esame superato a pieni voti. E alla fine, un entusiastico “arrivederci al 2025”.