In occasione di Cantine Aperte 2025, l’azienda ha deciso di mettere proprio la sostenibilità al centro dell’esperienza: un valore concreto che si riflette nelle pratiche quotidiane, nel rispetto per il territorio e nella volontà di costruire un futuro più responsabile.
Durante l’evento, i numerosi visitatori presenti hanno avuto la possibilità di scoprire da vicino questo impegno attraverso i numerosi racconti come il progetto “Honeybees & Vineyard” di Fondazione SOStain per il ripopolamento dell’ape nera sicula di cui si è fatto portavoce Aldo Carpitano Responsabile Certificazioni Qualità e Sostenibilità di Tenute Nicosia.
L’azienda sita nel versante sud-est etneo, grazie all’operato di Carmelo Nicosia e dei figli Graziano e Francesco, è riuscita ad affermarsi come realtà vinicola di prestigio sempre più attenta alle pratiche in vigna e in cantina nell’ottica della sostenibilità, tanto da essere una delle 10 cantine siciliane selezionate per partecipare al progetto. Insieme stanno creando una vera e propria rete di viticoltura consapevole, che parte dalle api per arrivare a un modello agricolo più etico e condiviso. L’obiettivo del progetto è duplice: contribuire al ripopolamento delle api nere siciliane, installando alveari in aree agricole biologiche e monitorare l’ambiente attraverso studi sulla salute delle api e dei terreni circostanti.

Di grande interesse è stata la presentazione del nuovo campo sperimentale di Tenute Nicosia per il recupero dei cosiddetti vitigni “reliquia” che ha visto l’intervento di Antonio Sparacio e Salvatore Sparla Dirigenti IRVO (Istituto Regionale del Vino e dell’Olio) e Lorenzo Rapisarda dell’Università degli Studi di Catania, Di3A sez. Arboricoltura e Genetica Agraria. Lo studio avviato da Antonio Cicala, ricercatore del Di3A, è firmato da Elisabetta Nicolosi, Stefano La Malfa, Alessandra Gentile (docenti del Di3A) e da Filippo Ferlito, ricercatore del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, di Acireale). Seguendo un’accurata indagine scientifica e storica, i ricercatori dell’università catanese hanno trovato nel territorio pochissimi esemplari sufficienti però per un’analisi morfologica della pianta e dei suoi frutti, ottenendo informazioni su circa 15-20 vitigni. Da qui la produzione di vinificazioni sperimentali a base di Minnella nera, Madama nera, Moscatella nera e Barbarossa che sono state piacevolmente degustate e raccontate nel loro profilo sensoriale da Maria Carella enologa dell’azienda e Danilo Trapanotto Delegato ONAV Catania durante il focus. Una sorpresa per il palato i vini provenienti da questi vitigni, con un rapporto basato sulla freschezza e sul potenziale di evoluzione davvero sorprendente.

Interessante l’intervento di Davide Ruffino Segretario Legambiente Catania in merito al prestigioso progetto “100 alberi per Catania” promosso dall’associazione Legambiente, da sempre attenta alle emergenze ambientali. L’iniziativa avviata nel 2018 fa parte di un’idea più ampia e a lungo termine resa possibile grazie alle donazioni di tanti cittadini che stanno partecipando in modo diretto al rimboschimento del verde urbano. Un progetto partito da quartieri a rischio, fortemente bisognosi di verde pubblico, di educazione ambientale e inclusività sociale.
A seguire Francesco Sammartino titolare della bella realtà siciliana Molino Crisafulli con sede a Caltagirone. A gestire il vecchio mulino sono i due fratelli Giuseppe e Francesco Sammartino e il papà Gaetano. Coltiva grani antichi e autoctoni, produce farine molite a pietra e pasta artigianale. Ma l’aspetto che merita assolutamente di essere menzionato è quello di aver riportato in auge l’antica coltivazione della canapa per alimentazione. Francesco ha raccontato come già dal 2016 nei loro terreni sono state avviate le prime colture sperimentali di canapa. Oggi coltivano canapa sativa in rotazione con i grani antichi e in regime naturalmente biologico. Una bellissima realtà da conoscere!
Così come in tema di nuove generazioni di agricoltori e nuove colture “made in Sicily” Sicilia Avocado raccontata dal suo titolare Andrea Passanisi, Presidente Coldiretti Catania. Realtà nata nel 2003 con l’intento di portare avanti le tradizioni di famiglia – legate da generazioni alla produzione di vigne e limoni – oltre che dedicarsi alla coltivazione di uno dei frutti che ad oggi segue la vocazione del territorio e l’evoluzione dei consumi: l’avocado. In pochi anni Sicilia Avocado è diventata leader di settore, riuscendo a commercializzare i frutti di avocado in tutta Italia e in Europa.

Non è mancata l’esperienza immersiva con i vini biologici dell’Etna firmati Tenute Nicosia in degustazione. Un approfondimento guidato da Maria Carella e Danilo Trapanotto dove Insieme, analizzando l’aspetto tecnico in termini di produzione e quello sensoriale, hanno evidenziato il grande impegno messo in atto dalla cantina per arrivare alla produzione di vini di assoluta qualità, rispettando l’ambiente e tutelando la salute dei consumatori. Infatti, l’azienda ha scelto con convinzione la strada del biologico e della sostenibilità, con l’obiettivo di portare sulle tavole un vino “ad impatto zero”.

I vini in degustazione:
Tenute Nicosia Monte San Nicolò Etna Bianco Bio (Carricante 95% e Minnella bianca 5%)
Paglierino splendente, caratterizzato da un corteo olfattivo generoso che comincia dai fiori bianchi e passa al frutto come cedro e pesca; seguono spezie, macchia mediterranea e nuance erbacee. In bocca è rotondo con una buona spalla acida che accompagna il finale saporito.
Tenute Nicosia Monte Gorna Etna Bianco Bio (Carricante 90% e Catarratto 10%)
Alla vista si presenta con una luminosa veste giallo paglierino. Un bouquet delineato da fiori e frutti: gelsomino e ginestra, mela golden e miele di zagara, tratti di pietra focaia. Bilanciato all’assaggio, spalla acida e sapidità allietano una lunga chiosa.
Tenute Nicosia Monte San Nicolò Etna Rosso Bio (Nerello Mascalese 100%)
Manto cremisi al bicchiere rende protagonista i tratti olfattivi intensi su note fruttate di ciliegia e lampone, rabarbaro e sottobosco, con speziature di pepe e noce moscata. Al gusto è deciso, animato da tannini scalpitanti.
Tenute Nicosia Monte Gorna Etna Rosso Bio (Nerello Mascalese 90% e Nerello Cappuccio 10%)
Livrea rosso cremisi. Corredo odoroso intenso, solcato da profumi di ciliegia sotto spirito, geranio, rosa macerata, erbette e una delicata scia minerale. Assaggio deciso, di carattere, sostenuto da tannini in via di integrazione. Lungo finale fruttato.