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Quando è il vino il ponte tra i popoli

A Vaccarizzo Albanese, in Calabria, alla riscoperta della cultura e delle origini comuni

Vaccarizzo Albanese (Vakarici, in Arbereshe) è un borgo di origini albanesi della Presila Greca. I suoi 1100 abitanti circa e la posizione (400 metri di altitudine) ne fanno un posto unico dove tutto è a misura d’uomo. Innanzitutto per il rispetto delle tradizioni culturali, la lingua e il rito grecobizantino dei suoi fondatori. Poi per la volontà dei suoi amministratori di creare ponti con il passato che possano essere, anche in futuro, canali di comunicazione con altri popoli.

Così, per collegare e unire, in una fase storica in cui i conflitti separano i popoli, si è svolta a metà luglio una manifestazione – il Concorso dei vini Arbereshe – nata quasi 20 anni fa, che ha messo sotto i riflettori non solo Vaccarizzo Albanese ma anche tutti gli altri centri dell’entroterra calabro (Santa Sofia d’Epiro, San Cosmo Albanese, Frascineto, Civita, San Demetrio Corone, San Benedetto Ullano, San Giorgio Albanese, Spezzano Albanese) che si riconoscono con orgoglio nelle comuni radici albanesi.

Il vino, quindi, non solo come cultura e tradizione, ma anche come occasione e stimolo per creare le premesse per trasformare l’identità in reddito e ricchezza. Il sindaco, Antonio Pomillo, durante la manifestazione, che comprendeva anche il gemellaggio con la città albanese di Berat, ha chiarito: <Dalla visita del primo ministro albanese Edi Rama, svoltasi l’anno scorso, è partito un percorso virtuoso e un cammino che ci proponiamo di consolidare insieme, auspicando che l’Albania possa presto entrare a far parte a pieno titolo dell’Unione Europea. Vogliamo che una parte del futuro delle nostre comunità possa essere costruito insieme, con la volontà di conoscersi meglio e di riscoprire le comuni radici>.

Piazza Scura gremita, musica e degustazioni identitarie. La 19esima edizione del Concorso dei Vini Arbëresh si è confermato un format di successo, accogliendo nel borgo tantissimi ospiti anche dal territorio. Costantino Barbuto di San Benedetto Ullano, l’Azienda Agricola di Maria Teresa Bua di Vaccarizzo Albanese e Michele Policastro di Frascineto sono i primi tre classificati della categoria Bianchi. Si sono aggiudicati, invece, il podio della categoria Rosati, nell’ordine: Francesco Pisarra, Cosimo Algieri e l’azienda agricola di Fiorella Sprovieri. Pietro Godino di Vaccarizzo Albanese, Giorgio Scaramuzzo di San Giorgio Albanese e Antonio Bellucci di San Demetrio Corone hanno conquistato infine le tre prime posizioni della categoria vini rossi.

Hanno ricevuto la menzione speciale della giuria guidata da Gennaro Convertini, presidente dell’Enoteca regionale Casa dei vini di Calabria, Angelo Oriolo e Andrea de Marco di Spezzano Albanese e Daniele Atanasio Sisca di Santa Sofia d’Epiro per la categoria Bianchi. Per la categoria vini rossi la menzione speciale è andata a Angelo Oriolo (Spezzano A.), Biagio Scaramuzzo (San Giorgio A.), Leopoldo Bellucci (San Demetrio C.), Marco Scura (Vaccarizzo A,), Pierfrancesco Godino (Vaccarizzo A.), Salvatore Bua (Vaccarizzo A.), Giuseppe Groccia (Santa Sofia d’Epiro).

Nella parte dedicata ai sapori protagonista Enzo Barbieri (nella foto) con un “angolo” con circa 200 posti a sedere: <Il borgo di Vaccarizzo – spiega l’agrichef, come ama definirsi – è stato ristrutturato e via via la sua trasformazione, pur lasciando inalterata la sua “veste” tipica di piccolo borgo, ha permesso di rilanciarsi e posizionarsi tra le realtà più interessanti dal punto di vista storico e culturale. Prova ne sono le altre due feste che vi si svolgono, quella dei costumi e quella del pesce azzurro. Anche questa è stata una manifestazione riuscitissima, con cibo di tutti i generi, musica arbereshe, sfilate. Questa zona è assolutamente di grande vitalità, anche economica. Voglio ricordare che a Vaccarizzo c’è anche una grande attenzione per la coltura dell’olivo. E proprio là nasce, secondo me, il migliore olio d’oliva d’Italia>.