Giunto alla 56ª edizione, il Vinitaly rappresenta l’evento che da oltre mezzo secolo unisce produttori, esperti e appassionati del mondo del vino. Quest’anno, la fiera si presenta con uno spirito rinnovato, celebrando l’arte, la cultura e l’innovazione nel settore vinicolo. Da sempre considerato il palcoscenico mondiale del vino italiano, Vinitaly 2024 offre una vetrina unica per le cantine italiane ed internazionali, che si riuniscono per condividere le loro eccellenze enologiche e stabilire connessioni vitali con professionisti del settore e consumatori appassionati.
Tante inoltre le degustazioni guidate che hanno dato modo di scoprire nel dettaglio vere chicche enologiche anche in regioni italiane meno alla ribalta. Nel dettaglio parliamo di un grande realtà umbra come Terre de la Custodia, azienda sita a Gualdo Cattaneo (PG) di proprietà della famiglia Farchioni, cuore pulsante del Sagrantino di Montefalco DOCG, che alle varietà autoctone affianca uvaggi internazionali, merlot e chardonnay in primis.
La degustazione si apre con il Glaudius, una bolla metodo classico blanc de noir prodotto da uve Grechetto e Pinot Nero che esprimono un’idea molto vicina a quella dello champagne: un prodotto rotondo e vibrante con un bel finale agrumato derivante dall’affinamento su lieviti di 48 mesi, accompagnato da un pane bruschettato con l’olio prodotto dalla stessa azienda.
L’appuntamento della seconda giornata di Vinitaly presso lo stand della cantina ha proposto una full immersion umbra tra vini e pietanze preparate dallo chef Marco Lupi, occasione che ha permesso di approfondire la filosofia del territorio, molto interessante da un punto di vista enogastronomico.
La degustazione si apre con il Glaudius, una bolla metodo classico blanc de noir prodotto da uve Grechetto e Pinot Nero che esprimono un’idea molto vicina a quella dello champagne: un prodotto rotondo e vibrante con un bel finale agrumato derivante dall’affinamento su lieviti di 48 mesi, accompagnato da un pane bruschettato con l’olio prodotto dalla stessa azienda.
Segue il secondo vino in degustazione ossia il Plentis 2020 realizzato con uve bianche autoctone e Chardonnay criomacerate sulle bucce; alla vista giallo paglierino con riflessi dorati. Colpisce subito la persistenza e l’aromaticità di questa etichetta, cavallo di battaglia dell’azienda, che si abbina perfettamente con i piatti proposti: un baccalà mantecato alla perugina e un patè di fegatini e saba, tipiche ricette umbre.
Terminata la prima parte della degustazione si passa ai rossi, vini concepiti ad hoc con una storia costruita sulla medesima cantina. Vigna San Martino Riserva 2017, primo dei due rossi proposti, è l’unico vino che porta il nome della famiglia Farchioni e non di Terre de la Custodia perché riprende la produzione storica di famiglia, che nasce dall’intuizione di un gentiluomo francese che negli anni 50 decide di riprodurre lo stile dei vini bordolesi in questa zona, data la presenza di argilla.
Merlot 100%, affinato in barrique per 18 mesi e a tiratura limitata che offre una struttura e una persistenza che ben rappresentano il palese rimando allo stile francese. A questo vino viene abbinato un panino con pulled pork affumicato con barrique di Sagrantino, cavolo cappuccio e salsa barbecue. Graditissimo l’abbinamento, con un piatto solo all’apparenza semplice, la salsa lega perfettamente con il vino proposto grazie ad una affumicatura che riprende la trama tannica del merlot, sgrassando inoltre la componente del pulled pork.
Ci piace parlare dell’etichetta di recente realizzazione, concepita durante il covid, e che viene immaginato come un vino rock; si tratta dell’Exubera 2017 un’interpretazione pop e molto moderna del Sagrantino di Montefalco, capace di rivisitare del tutto completamente la tradizione di questo cru. Nonostante faccia 15°, risulta di facile beva grazie ad una tendenza dolce che affievolisce non poco la tannicità e l’alcol presente, stupendo letteralmente chi lo beve.
Tra incontri B2B, appuntamenti imperdibili e conferenze specializzate, Vinitaly non solo celebra la tradizione e la diversità dei vini italiani, ma anche promuove l’innovazione e l’adozione di pratiche sostenibili nella produzione vinicola. Questa edizione vede inoltre un’enfasi particolare sul ruolo sempre più centrale della tecnologia nell’industria, con soluzioni innovative per la vinificazione, la distribuzione e la promozione dei vini.
Grazie al successo di degustazioni come questa è stato possibile scoprire un territorio come quello umbro in continua evoluzione e capace di proporre prodotti di assoluta qualità che riesce, inoltre, e proporre nuove modalità di produzione in assoluta tendenza con quello che il mercato richiede.