PROMO BAR

NOCCIOLA DELL’ETNA DOP IGP MOLTO PIU’  DI UN SOGNO

Luca Sammartino: La Regione sarà a fianco dei produttori e di tutti i soggetti interessati a raggiungere l’obiettivo di dar vita alla Nocciola dell’Etna DOP

Per dare vita alla Nocciola dell’Etna DOP si dovrà fondare un Comitato promotore con tutte le parti competentiper avviarele pratiche che condurranno alla richiesta di autenticazione di qualità IGP/DOP da trasmettere alla Comunità Europea.

Questa è la direzione presa al Museo d’Arte Contemporanea dell’Etna a Sant’Alfio, durante il convegno sulla Nocciola dell’Etna e sull’avvio dell’iter che ne aumenterà il suo valore e la sua fama su scala globale. Ad arricchire la “posta in gioco” è stato l’assessore all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca Mediterranea Luca Sammartino che ha dichiarato: <Il nostro assessorato intende certificare prodotti agroalimentari di qualità per marcare le straordinarie proprietà a livello mondiale e fornire così redditività.

A questo si può integrare lo sviluppo di quel turismo che cerca l’attrattiva del cibo tradizionale per conoscere meglio i borghi, i siti votati a una agricoltura di qualità e la memoria storica del territorio. Da qui perché non tracciare il Percorso della Nocciola Siciliana (non solo dell’Etna) nel triangolo Etna, Nebrodi e Madonie cominciando dalla zona vulcanica che sta promuovendo un passaggio essenziale per la sua crescita?

L’agroalimentare e la biodiversità sono pilastri della nostra regione, che possono solo inorgoglire la nostra terra, oltre che dare lavoro>. Il brand Etna è più suggestivo facendo riferimento subito a quanto è successo per i vini di quest’area isolana, l’associazione di idee è forte e chiara quando si dice “A’ Muntagna”.

E il segnale inviato dal sindaco del Comune di Sant’Alfio, Alfio La Spina, che ha invitato alcuni colleghi della zona coinvolti nella corilicoltura(Ignazio Puglisi per Piedimonte Etneo,  Alfio Cosentino per Milo, Luca Stagnitta per Linguaglossa, Luigi Messina per Mascali, la delegata del commissario straordinario a Castiglione di Sicilia Mirella Portaro, Massimiliano Giammusso per Gravina anche in rappresentante dell’Anci provinciale è altrettanto forte e chiaro: la Sicilia del vulcano più alto d’Europa ha doti ancora inespresse che non vedono l’ora di essere comunicate ad una platea sempre più vasta.

<L’eccellenza delle caratteristiche organolettiche della nostra nocciola mi ha convinto a impegnarmi per l’aumento delle nostre capacità – ha commentato il sindaco La Spina – per colmare il divario rispetto ad altre regioni d’Italia. Lavoreremo per esaltare al meglio l’offerta di Madre Natura che va aiutata facendo sistema con metodi di squadra e moderni>.

 Il senatore Salvo Pogliese, già eurodeputato, ha parlato di una <strepitosa valenza della nocciola dell’Etna e anche dei Nebrodi che va cavalcata per vincere a la sfida. Le regole dell’Europa a volte non ci sostengono e non tutelano i lavoratori. Ammiro i sindaci illuminati di questa area che superano il retaggio culturale dell’individualismo. Lo scopo è fare rete sempre. E’ impossibile pensare alla penetrazione agricola sul mercato da parte di piccole comunità>.

Dello stesso avviso il direttore dell’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio Gaetano Aprile a cui l’assessorato regionale all’Agricoltura ha concesso di trattare anche la materia agroalimentare e di allargare il raggio d’azione.<Bisogna interessare anche il Parco dell’Etna – ha evidenziato Aprile – che già considera il nocciolo albero di pregio che non può essere estirpato.

Ci mobiliteremo con il comitato promotore per la Dop reperendo l’intera documentazione necessaria>. Il dirigente Aprile ha parlato anche nel ruolo di presidente della neo organizzazione di produttori “Sicilia in Guscio”, che è stata costituita lo scorso dicembre ed è l’unica nell’Isola. L’amministratore delegato, invece, è Riccardo Ricciardello che ha spiegato: “La grande distribuzione chiede il marchio di qualità ma anche all’Estero vogliono questa garanzia per alcune nicchie di mercato. La maggiore istanza giunge dall’industria dolciaria. Ci sarà un disciplinare che assicura gli standard di livello>.

 Tra gli ospiti che hanno sperimentato la difficoltà della produzione della nocciolicoltura anche Santo Lanzafame e Rosario Di Francesco. E ancora la testimonianza di Nino Berizia, pioniere di questo tipo di coltivazione a Linguaglossa.

A contribuire al dibattito l’Università di Catania con Elisabetta Nicolosi – docente di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree del Dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente. <Nuovi impianti, nuove strategie per rinnovare la filiera agricola diventano indispensabili – ha detto – Ottimizzare la gestione di impianti e suolo per una corilicoltura con lavorazioni più mirate, anche in vista del cambiamento climatico e di una potatura sostenibile. Puntare sulla ricerca genetica per identificare le migliori varietà di nocciola. Pur avendo varietà splendide in Sicilia, si tenta di impiantare la “Tonda gentile romana” che è una Dop>.

 Per lo stesso Ateneo , il ricercatore di Meccanica Agraria Luciano Caruso che ha precisato come l’anello debole sia rappresentato da costi esorbitanti, manodopera rara, impervietà dei terreni. <Le macchine utilizzate negli anni – ha detto – hanno avuto grossi problemi per l’affidabilità del mezzo. Ridurre la fatica e agevolare la raccolta sono gli obiettivi>. La direttrice del Consorzio del Fico d’India dell’Etna Rita Serafini: <Bisogna tenere presente che un consorzio può essere efficiente anche se piccolo perciò con pochi iscritti. Quel che conta è che ci sia spirito di cooperazione. Anche per la Sicilia si deve procedere con la stesura del Disciplinare con la legge di riferimento, trovando un’identità con un dossier: dal nome all’etichettatura>.

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