Si è da poco conclusa la 33esima edizione di Merano WineFestival, l’appuntamento più glamour del settore enogastronomico il cui tema principale quest’anno è stato l’interrogativo “Quo Vadis?”, un quesito che riguarda tutti gli attori del settore vitivinicolo messi a dura prova da molteplici sfide quali la crisi climatica, la sostenibilità ambientale, l’apertura a nuovi mercati internazionali.
5 le giornate protagoniste all’interno del sontuoso edificio Kurhaus in stile liberty, cuore della città e della manifestazione, caratterizzato dall’imponente sala Kursaal gremita di wine lovers con più di 1000 espositori e oltre 3000 vini in degustazione.Leggi anche Merano WineFestival fa 33!
Sempre più internazionale il MWF è da sempre un vero e proprio incubatore di idee capace di anticipare i trend e costruirne di nuovi come nel caso del settore spumantistico. Infatti, è stato interessante constatare la presenza di numerose case spumantistiche italiane e non potevano mancare anche le maison di champagne a testimonianza, di come oggi l’Italia e la Francia si collocano al vertice del settore in termini di qualità e volume di vendite.
Quando si parla di trend all’interno del MWF è necessario menzionare sempre la più ampia sezione di cantine che hanno deciso di investire la loro esperienza e professionalità nel magico mondo degli UnderWater Wine, ossia i vini affinati sott’acqua. Delle vere e proprie opere d’arte le bottiglie che il mondo degli underwater wines presenta sul mercato, dipinte dalla salsedine e scolpite da piccoli conglomerati corallini.
Tra i paesi che stanno sempre più sperimentando questa tecnica si annovera al primo posto la Spagna seguita dall’Italia grazie, alla volontà di alcuni produttori che hanno deciso di abbracciare questo nuovo approccio utilizzato in primis per i vini spumanti, il cui periodo di affinamento è essenziale per la riuscita di un perlage elegante, una struttura che si caratterizza per longevità, complessità di aromi, mineralità e freschezza.
Non solo dunque filosofie aziendali diverse e vitigni interpretati nelle differenti soste ma un singolare viaggio sensoriale alla scoperta della spumantistica italiana con Franciacorta, Trentodoc, Oltrepè Pavese e altre denominazioni che vanno dal mare di Ischia alla Sardegna, passando per le montagne dell’Etna, della Val di Cembra e della Valtellina. Andando fuori dall’Italia, champagne prodotti da maison blasonate fino a piccoli e interessanti recoltant manipulant che sono riusciti a ottenere una posizione sempre più di grande prestigio, come testimoniano i riconoscimenti ricevuti dalla commissione composta da Helmuth Köcher, tecnici, sommelier, baristi, enotecari, giornalisti del settore ed appassionati di vino del Merano WineFestival.
Ecco le 8 etichette più interessanti provati al MWF:
- Monsupello, Extra Brut Metodo Classico Blanc De Blancs VSQ (Gold The WineHunter 2024)
La famiglia Boatti nel comune di Oliva Gessi dal 1893, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, scrive ancora oggi con Pierangelo e Laura, la più importante pagina della storia della spumantistica italiana.
Le vigne di Monsupello a circa 160-200 metri s.l.m. beneficiano delle condizioni migliori per regalare vini dalle sfumature equilibrate, minerali, di grande freschezza ed eleganza come l’Extra Brut Metodo Classico Blanc De Blancs VSQ proveniente dallaprima Fascia Collinare della vigna Montagnera sita in comune di Torricella Verzate. La cuvée del Blanc de Blancs viene preparata assemblando le migliori riserve di Chardonnay affinate in barriques francesi di terzo passaggio e lo Chardonnay d’annata elevato in acciaio. L’affinamento di post-fermentazione sui lieviti dura almeno 50 mesi, prima di passare al remuage delle bottiglie.
In degustazione si presenta con veste dorata di bella fittezza. L’alternarsi di piccola pasticceria e frutta secca, apre un olfatto in cui la frutta a polpa gialla, richiami di albicocca e mela grattugiata invitano al sorso. Cremoso e di buon equilibrio, nerbo fresco e minerale su toni di anice e mandorla. Finale agrumato nella lunghissima chiusura.
- Ferrari, Riserva Lunelli 2015
Una vera icona di stile Ferrari, casa spumantistica tra le più rinomate nel panorama Italiano. La qualità vitivinicola Ferrari nasce nei vigneti di montagna, nelle zone più vocate del Trentino, e si perfeziona in cantina secondo il disciplinare Trentodoc. Lo chardonnay, il vitigno principe dell’incantevole giardino vitato, è il protagonista d’eccellenza in termini di produzione del Metodo Classico della storica cantina che trova la sua massima espressione nell’Extra Brut Riserva Lunelli 2015, l’unico a seguire un processo di vinificazione in grandi botti di rovere austriaco, come ai tempi di Bruno Lunelli.
Alla vista splende di luce con la sua veste dorata. Il naso si inebria di note fruttate quali mela e susina; fieno, cioccolato bianco, mandorla tostata e liquirizia esaltano il ricco e complesso corredo olfattivo. Bocca di grande equilibrio con invidiabile freschezza e sapidità. Persistenza interminabile corredata da note speziate e di pasticceria.
- Berlucchi, Franciacorta Riserva Palazzo Lana Extrême 2013
Cantina simbolo del panorama vitivinicolo italiano e nome che ha dato origine alla produzione di spumanti Metodo Classico in Franciacorta oggi, si delinea come punto di riferimento in Italia nella produzione di bollicine di alto livello qualitativo. La vigna Berlucchi in Franciacorta copre seicento ettari di territorio dove trovano la massima espressione vitigni come Chardonnay e Pinot Nero.
Unico e prezioso nel suo stile, punta di diamante di casa Berlucchi, è il Franciacorta Riserva prodotto solo dalle grandi annate, affinato sui propri lieviti per almeno nove anni seguito da minimo 11 mesi dopo la sboccatura. Pinot Nero al 100%, proveniente da due vigne di proprietà, allevate ad alta densità d’impianto, a Borgonato: Quindicipiò, in collina, e Brolo, prospicente Palazzo Lana Berlucchi.
Veste brillante con lampi oro, dal copioso e finissimo perlage. Profilo olfattivo opulento, albicocca candita, datteri; frutta a polpa bianca, mela ranetta e pera. Ancora si arricchisce con erbe aromatiche, note di pasticceria e veli di burro. Freschezza agrumata e ritorni fruttati scandiscono l’ingresso cremoso, vivace la spalla acida. Suadente persistenza e importante longevità.
- Encry Champagne, “Rêverie” Selection Blanc et Noir Grand Cru
Una storia fatta di sogni, studio e tanta determinazione quella della maison Veuve Blanche Estelle fondata da Nadia Nicoli ed Enrico Baldin, situata nella prestigiosa Côte des Blancs a Le Mesnil-sur-Oger, un villaggio Grand Cru dove le uve Chardonnay lasciano traccia identitaria ad ogni assaggio.
Dall’amore per un territorio unico, affascinante e sempre più attenzionato come quello della Champagne e dalla passione di chi crede fermamente nella personalità intrigante e allo stesso tempo complessa dei grandi vini che ne derivano, nasce il progetto Encry.
Ha catturato il nostro palato il Rêverie Selection Blanc et Noir Grand Cru, uno champagne realizzato da un blend di Chardonnay e Pinot Nero, di cui il 60% sono vini di riserva. Evoca al naso un caleidoscopio di sensazioni: agrumi, salvia, gelée di frutta, fragolina di bosco, crema pasticcera, marzapane, pan brioche e memorie di cipria. Pieno e corposo, opulento e setoso, slanciato da decisa freschezza e nitida sapidità.
- Palmer & Co Champagne, Rosé Solera Collezione Réserve
La Maison nata nel 1948 incarna l’eleganza pura e altrettanto complessa del territorio della Champagne. Oggi, dopo importanti opere di ampliamento avvenute nel corso degli anni, l’azienda consta di circa 390 ettari in varie zone della Champagne, di cui punto di forza sono i 195 ettari di vigneti classificati come grands e premiers crus nella zona della Montagne de Reims, a cui si aggiungono le vigne della Côte de Sézanne, della Côte des Bar e della Vallée de la Marne.
Da qui nasce lo stile Palmer & Co dove la grazia e la forza del Pinot Nero, la generosità del Meunier e la parte importante dei vini di riserva gli conferiscono grande eleganza e persistenza. Dalla Collezione Réserve deriva Rosé Solera prodotto con il 45-50% di Chardonnay, 35-40% di Pinot Noir, 15-20% di Pinot Meunier e una piccola percentuale di vino rosso ottenuto utilizzando un sistema Solera di diversi decenni.
Il risultato? Uno champagne dal fine e incessante perlage. Naso superbo dominato da vivaci sentori di fragola selvatica, ribes nero, cenni di croissant appena sfornato, dove una sottile vena speziata (vaniglia, cannella) fa vibrare un tocco floreale di glicine e iris. Palato equilibrato e morbido, complice un perlage cremoso che contribuisce ad amplificare la persistenza aromatica.
- La Baia del Sole – Federici, Giulio F 56, Spumante Metodo Classico UWW (Gold The WineHunter 2024)
Sita a Ortonovo, nella zona dei Colli di Luni al confine tra Liguria e Toscana, la famiglia Federici coltiva queste terre fin dall’inizio del ‘900 e nel 1985 ha deciso di indirizzare l’attività dell’azienda agricola verso la viticoltura, con l’intento di produrre vini identitari puntando sul Vermentino, il vitigno a bacca bianca storicamente coltivato nell’area di Luni.
Un’azienda che punta molto sulla valorizzazione e promozione della tradizione vitivinicola locale senza perdere di vista l’attenzione per l’innovazione, la sperimentazione e la ricerca. Infatti, la famiglia Federici ha deciso di puntare proprio negli ultimi anni nel mondo degli underwater wines da cui nasceil Vsq Extra Brut Giulio F 56. Un metodo classico affinato per 1 anno in grandi botte di rovere, 24 mesi sui lieviti e 1 anno di “cantinamento subacqueo” a -52mt di profondità, a Cala degli Inglesi, nell’area marina protetta di Portofino. La differenza di pressione, le correnti, l’assenza di luce permettono di delineare il carattere gusto-olfattivo di questo Metodo Classico.
Ne deriva un perlage un finissimo perlage che adorna la brillante veste dorata. Allusioni di cedro, pompelmo, ananas debuttano al naso; poi un tocco erbaceo-salmastro seguito da spezie dolci si combinano a nuances di panificazione. Il sorso è avvolgente, percorso da un vivace freschezza e seducente sapidità. Interminabile il finale su di uno fondo mandorlato.
- Cantine Paololeo, Giulio F 56, Spumante Metodo Classico UWW (Gold The WineHunter 2024)
Paololeo è una cantina salentina con sede a San Donaci, all’interno del Parco del Negroamaro. Un progetto di vita nato da Paolo Leo e dalla passione per la terra e per il territorio, oggi portato avanti insieme a suoi figli Nicola, Stefano, Alessandro e Francesco.
È la prima azienda pugliese a incantinare in mare grazie all’immersione di 1.011 bottiglie di Metodo Classico Pas Dosé nel mare cristallino di Porto Cesareo. Un metodo classico ottenuto da due varietà autoctone: la Verdeca e il Maresco, le cui bottiglie sono consegnate al mare, che le accudisce per 12 mesi a -30 m, le ripara dalla luce e dall’influsso delle fasi lunari. Un progetto pensato nell’ottica della sostenibilità e della sperimentazione enoica.
Alla vista colpisce il brillante manto dorato impreziosito da un incessante perlage. Si fregia di un intenso e complesso bouquet olfattivo, a partire da suggestioni di frutta fresca, fiori bianchi, tracce di panificazione accompagnate da cenni minerali, per chiudere con un tocco di spezie dolci. Al palato le sensazioni si sviluppano intorno alla buona sapidità di cui è dotato, con progressione dinamica in grado di donare un effetto ben bilanciato da una spalla acida che preannuncia un importante potenziale di evoluzione.
- Ermes Botanica, CLUB 62 Metodo Classico Talento Brut (The Wine HunterAward 2024)
Azienda produttrice di Vermouth e Amari in Friuli, e più precisamente a Pasian di Prato in provincia di Udine, spinta da un forte spirito di innovazione e alla continua ricerca di quelli che sono i sapori armonici che contraddistinguono la terra friulana, di recente rientra tra quelle realtà che hanno voluto investire nel settore degli underwater wines.
In degustazione per l’occasione, all’interno dello spazio riservato a Jamin Portofino -UnderWater Winesovvero la prima azienda in Italia nata e specializzata in servizi per il cantinamento subacqueo di vini che affronta con metodo scientifico la ricerca su questo metodo in mare in collaborazione con le Università, CLUB 62 Metodo Classico Talento Brut da uve Chardonnay e Pinot Bianco in percentuali che variano in base alla qualità delle uve.
Veste brillante dal vivace perlage. Si propone con immediatezza, svelando subito intensi profumi che ricordano il burro, gelsomino, susina, melone, maggiorana e timo; poi spezie e una delicata fragranza di pane appena sfornato. Il tutto avvolto da un’impronta citrina. All’assaggio mostra grande freschezza e misurata sapidità. Intenso e coerente nel ripresentare quanto proposto a livello olfattivo.