Ad Acireale da dieci anni a questa parte si svolge uno dei festival più belli e golosi dell’anno, il Festival della granita siciliana. Forse non tutti lo conoscono ma chi vi si reca per la prima ne rimarrà certamente estasiato per la bellezza della cornice paesaggistica in cui si svolge, la barocca città di Acireale, oltre che per la possibilità di assaporare la granita realizzata dai migliori gelatieri siciliani e internazionali.
La granita ad Acireale è un vero e proprio rito che non ha stagione, un momento di relazioni sociali e culturali imperniato di una tradizione che non smette mai di evolversi; grazie a uomini e donne artigiani che con amore e dedizione portano avanti e promuovono l’arte della granita.

Una vera delizia da gustare in ogni momento della giornata nonché regina prelibata su tavole dai ricchi decori siciliani delle calde colazioni estive. Immancabile compagna è la “brioscia” preparata con pasta lievitata all’uovo e aromatizzata alla vaniglia o agli agrumi, storicamente preceduta nell’abbinamento da pane fresco e croccante, unica e riconoscibile per la sua particolare forma: simile a quella di uno chignon, una base semisferica sormontata dal cosiddetto “tuppu” (dal francese tupè: i capelli raccolti sulla nuca).
Oggi a promuovere e valorizzare questo prodotto, simbolo nel mondo dell’eccellenza siciliana gastronomica, sono i maestri Peppe Leotta Presidente dell’Associazione Conpait per la regione Sicilia e Fulvio Massimino chef glacier che sotto la lodevole direzione della Confederazione Pasticceri Italiani guidano insieme a Progetti Collaterali e in sinergia con il Comune di Acireale: la Nivarata, il Festival che da ben dieci anni si consolida come evento di grande successo.
Ad Acireale da dieci anni a questa parte si svolge uno dei festival più belli e golosi dell’anno, il Festival della granita siciliana. Forse non tutti lo conoscono ma chi vi si reca per la prima ne rimarrà certamente estasiato per la bellezza della cornice paesaggistica in cui si svolge, la barocca città di Acireale, oltre che per la possibilità di assaporare la granita realizzata dai migliori gelatieri siciliani e internazionali.
La granita ad Acireale è un vero e proprio rito che non ha stagione, un momento di relazioni sociali e culturali imperniato di una tradizione che non smette mai di evolversi; grazie a uomini e donne artigiani che con amore e dedizione portano avanti e promuovono l’arte della granita.

Una vera delizia da gustare in ogni momento della giornata nonché regina prelibata su tavole dai ricchi decori siciliani delle calde colazioni estive. Immancabile compagna è la “brioscia” preparata con pasta lievitata all’uovo e aromatizzata alla vaniglia o agli agrumi, storicamente preceduta nell’abbinamento da pane fresco e croccante, unica e riconoscibile per la sua particolare forma: simile a quella di uno chignon, una base semisferica sormontata dal cosiddetto “tuppu” (dal francese tupè: i capelli raccolti sulla nuca).
Oggi a promuovere e valorizzare questo prodotto, simbolo nel mondo dell’eccellenza siciliana gastronomica, sono i maestri Peppe Leotta Presidente dell’Associazione Conpait per la regione Sicilia e Fulvio Massimino chef glacier che sotto la lodevole direzione della Confederazione Pasticceri Italiani guidano insieme a Progetti Collaterali e in sinergia con il Comune di Acireale: la Nivarata, il Festival che da ben dieci anni si consolida come evento di grande successo.
Novità di quest’anno è stata l’area experience che ha ospitato i cooking show curati dalla Federazione Italiana Cuochi e coordinati dal maestro gelatiere, vincitori di premi internazionali, Gabriele Fiumara. Tanti i momenti di approfondimento come l’interessante focus dedicato all’abbinamento cibo-gelato e vino.
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Un’edizione che ha voluto porre l’attenzione sulla storia della granita, raccontata in ogni sua variazione e gusto, nonché necessaria da conoscere per comprendere non solo il suo valore culturale ma anche gli ingredienti che caratterizzano la granita siciliana come la mandorla di Avola, il Pistacchio Verde di Bronte DOP, il limone dell’Etna IGP promossi in un’ottica che guarda alla loro valorizzazione.
Granulosa e morbida in occidente, compatta in oriente, con la sola variante messinese soffice e leggera tante sono le ricette, dai teneri aromi della frutta ai forti sapori degli agrumi, frutto di un passato costituito da innumerevoli influenze culturali. Infatti, l’origine della granita risale al periodo della dominazione araba in Sicilia. L’antenato più antico della granita è lo sharbat, in persiano, o sherbet, in turco, termini che derivano dall’arabo sharba, ”bibita” una bevanda tipica del Medio Oriente e dell’Asia meridionale servita fredda, aromatizzata con frutta e petali di fiore.
Ricetta che si è evoluta nei secoli anche grazie ai ”nivaroli”, uomini che, durante la stagione invernale nel Medioevo e nel Rinascimento, si occupavano di raccogliere la neve sull’Etna conservandola all’interno delle neviere, grotte naturali o costruite appositamente, per poi adoperarla nella stagione calda nel raffreddare cibi e bevande.
Ma la storia della granita siciliana affonda radici ancora più lontane e precisamente nelle neviere di Hindu Kush, catena montuosa che sovrasta l’Afghanistan. Si trattava di una bevanda servita fredda a base di neve, latte e miele, ma anche di riso cotto e spezie, successivamente diffusa anche in Cina e India.
E in Sicilia come si è evoluta questa prelibatezza? Con Francesco Procopio dei Coltelli, conosciuto anche come il padre dei gelati moderni, cuoco originario di Aci Trezza nato intorno alla metà del ‘600. Egli aveva ereditato dal nonno una macchina in grado di lavorare artigianalmente i sorbetti, così dopo averla provata decise di ampliare la propria produzione. Nel 1686 inaugurò a Parigi il “Café Procope” famoso per i prodotti che offriva: gelati e le cosiddette “acque gelate” (granite) al limone o all’arancia. Prodotti che gli permisero di ottenere una patente reale concessa da Luigi XIV che lo rendeva produttore esclusivo di questi dolci.
Origini così lontane quelle della granita di cui fa parte anche la cultura nipponica con il suo sfizioso kakigori (かき氷). Come dimostrato in questa decima edizione infatti, la kakigori porta con sé le tracce di un’idea di granita che seppur si discosta nella forma e in parte negli ingredienti utilizzati da quella siciliana, riveste la stessa funzione: rinfrescare il palato. E non solo, oggi, la granita è entrata in piena regola nei format gastronomici di noti chef, servita come intermezzo per preparare o meglio “pulire” il palato di chi si appresta all’assaggio di più piatti.

A tal proposito interessante è stata la masterclass experience che ha visto protagonisti due maestri gelatieri Yoshihiro Makino e Shoei Miyamoto, accompagnati dalla dolcissima Yumi, con la creazione della loro Kakigori. Undessert a base di ghiaccio e tè matcha, una gelatina morbida di fagioli rossi azuki e una palla spumosa da mangiare esclusivamente con il cucchiaio, il tutto aromatizzato con del latte condensato. Un’esperienza sensoriale tanto affascinante quanto memorabile.
Diciannove i maestri locali ed internazionali presenti, dalla Corea al Giappone, artigiani che da anni si occupano di ricostruire ogni aspetto culturale e sensoriale della granita in un’ottica rivolta ad un’evoluzione stilistica e gustativa senza tempo.
Le granite assolutamente da provare? Vi sveliamo quali sono!
MANDORLA REGINA – ALESSANDRO SQUATRITO

Come sempre la granita del maestro Alessandro Squatrito è garanzia di eccellenza da ben oltre 30 anni. Patron insieme al fratello Vincenzo della Gelateria Ritrovo Orchidea a Oliveri (Messina) negli anni hanno vinto più di 50 premi nazionali ed internazionali e non solo, sono gli ideatori della “Prima Scuola di Granite Siciliane” in Italia.
Ebbene si, questa granita rappresenta concretamente l’idea che si ha delle classica granita siciliana che vede come ingrediente principe la mandorla. Tutte le materie prime utilizzate richiamano il sapore dell’Isola: mandorla, arancia e cannella, proprio come vuole la tradizione. Perfetto l’equilibrio gustativo tra la parte cremosa (ma non troppo) e la consistenza data dal croccante di mandorle. Una miscela inedita di croccantezza e delicatezza. La combinazione perfetta poi avviene se assaggiato con il suo sorbetto “AMOR DI CIOCCOLATO” realizzato con lamponi, cioccolato fondente 70% Venezuela. Una goduria per il palato!
MONTAGNE VERDI – GHASSEN BOUMELLAH

Ghassen Boumellah vincitore del premio “Giuria popolare” è maestro del gusto presso il Bar Kennedy di Acirealedella giovane imprenditrice Lucy Russo. Qui la granita con la brioche è una vera e propria istituzione, in particolare quella al pistacchio apprezzata dagli acesi e dai tanti turisti che sono alla ricerca di un’ottima granita al pistacchio. Ghassen anche quest’anno si è superato con una granita che lascia spiazzati per l’interessante accostamento realizzato: pistacchio, gocce di lampone e pepite croccanti di pistacchio salato. Molto cremosa ma del resto questo è uno dei tratti distintivi delle loro granite, si caratterizza per una spiccata aromaticità e un piacevolissimo contrasto tra dolcezza (per nulla stucchevole) e il tocco acidulo del lampone. Avvolgenza mitigata dal croccante pistacchio salato che rende armonico l’assaggio in termini di consistenza. Assolutamente da provare!
NOCCIORÈ – NELLO TROVATO E CONCETTO PUGLISI

Non poteva mancare la granita dei due maestri storici della Pasticceria Dolce e Freddo Re di Acireale. Nello e Concetto si distinguono per grande professionalità, ricerca e sperimentazione. Dalle basi alle materie prime, ogni ingrediente è ponderato e lavorato meticolosamente per dare vita a una granita che unisce equilibrio e freschezza.
Originale nel sapore è la loro Nocciorè, arrivata al secondo posto nella sezione del Concorso Don Angelino – Granita classica: nocciola, cannella, farina di mandorla tostata. Equilibrata nella consistenza, morbida e dalla giusta granulosità ma non troppo, la cannella e la salsa di albicocca in cima la rendono fresca e dalla gradevole persistenza.
SHIRANUI – SHOEI MIYAMOTO

Quando la tradizione incontra il futuro non può che dare vita a storie di eccellenza come quella di Shoei Miyamoto. Amministratore delegato della dolciaria tradizione giapponese Kogetsudo Jinzaburo, è chef della storica pasticceria del padre “Petit Chaeteau” fondata nel 1887 nella prefettura di Yamaguchi.
Una mente brillante che anche quest’anno ha portato materie prime del territorio elaborate all’interno di una versione di granita il cui sapore è incredibilmente entusiasmante! Infatti, con la sua Shiranui, è riuscito a salire sul podio ottenendo il terzo posto nella categoria di Concorso Don Angelino – Granita classica. Un solo ingrediente per questa prelibatezza, il decopon un agrume dolce e senza semi, di origine giapponese, conosciuto per la sua dolcezza e il caratteristico “baffo” sulla superficie del frutto. Fresca, dissetante e deliziosa anche con il sorbetto in accompagnamento MATCHA&KUMUQUAT realizzato con kinkan, un piccolo agrume con la buccia dolce e la polpa leggermente acida, e matcha. Una granita dissetante, freschissima, molto delicata ed elegante nel gusto.
ACAMANTE – SIMONE LEONARDI

Dal Bar D’Aci di Acireale Simone ha portato la sua golosa granita a base di mandorla, mandorla integrale, scorze di arancia e oli essenziali. A renderla ancora più interessante ed equilibrata nel gusto è la presenza di sale marino di Trapani aromatizzato al limone. Una sferzata di freschezza e delicata nota sapida che la rende una perfetta granita gastronomica da abbinare ad un piatto salato.
Una creazione che parla di territorio e soprattutto di tradizione. Simone, giovanissimo chef del gelato, ama partire da materie prime eccellenti, magari instaurando un rapporto virtuoso con i produttori, lavorarle con rispetto, per poi approcciarsi con curiosità e attitudine scientifica. Lavoro virtuoso espresso anche nel suo sorbetto a base di massa di cacao e salsa di lamponi vincitore del secondo posto nel Concorso Luca Caviezel – Sorbetto.
PRUGNA DEL BOSCO – SIYEON YOO

È un’unione di colori, forme, aromi e texture a determinare la bontà di questa rinfrescante granita, realizzata da mani che con passione sono riuscite a dare vita a delle vere e proprie opere d’arte della gelateria coreana. Stiamo parlando di Siyeon Yoo, istruttrice della Carpigiani Gelato University e proprietaria del marchio di gelato “Il piu”. Una professionista che ha colpito non solo il numeroso pubblico presente ma anche la giuria con il suo sorbetto all’albicocca, pistacchio e limone tanto da ottenere il primo posto nella categoria di Concorso Luca Caviezel – Sorbetto.
In assaggio la granita Prugna del bosco dal gusto avvolgente, di struttura e dall’aromaticità elegante e decisa. La prugna fermentata coreana è la protagonista di questa preparazione, dalla spiccata acidità e dalla naturale dolcezza gustativa. Sensazione saporifere rese armoniche grazie all’impeccabile presenza come ingrediente degli aghi di pino i quali, contribuiscono a determinare un’intensa nota aromatica e un ricercato contrasto minerale. Rinfrescante e delicata, da gustare anche subito dopo un piatto salato o perché no in abbinamento. Buonissima!
YOSHIHIRO MAKINO – INIZIO DELL’ESTATE SICILIANA

Patron della pasticceria gelateria “Patisserie de magic Premier” nella prefettura di Shizuoka vicino alla montagna Fuji dove qui è possibile gustare le sue preparazioni, dalla piccola pasticceria al gelato. Numerosi i premi ricevuti nel corso della sua carriera fino ad arrivare al sorprendente primo posto all’interno del Concorso Santo Musumeci – Granita specialedella Nivarata 2025.
A conquistare il palato della facoltosa giuria la granita realizzata con mele Fuji, rabarbaro e limone. Il sapore dolce e succoso con un leggero retrogusto aromatico della mela accostato a quello aspro del rabarbaro creano al palato un tripudio di intense note aromatiche. Di struttura e perfetta la consistenza.
BITTER SWEET LEMON – GIACOMO BARONE

Giacomo Barone nato e cresciuto a Caltagirone apprende l’arte del gelato dai genitori Salvatore e Caterina che dal 1994 è proprietaria della gelateria “Tutto gelato”, punto di riferimento sul territorio e non solo a cui è affiancata un’importante produzione di granite. Selezione accurata delle materie prime, ricerca, innovazione con uno sguardo rivolto sempre alla tradizione sono i punti di forza del loro operato.
Il tutto espresso egregiamente nella sua granita al limone, sale e liquirizia di Calabria DOP vincitrice del primo posto al Concorso Don Angelino – Granita classica.
Un’esplosione di freschezza già al primo assaggio, in cui ad emergere è il sapore aromatico e acidulo del limone, seguito da una scia sapida ben bilanciata dalla geniale intuizione di accostare sul finale la liquirizia, pronta a dare una nota intensa di dolcezza e una nuance leggermente amaricante sul finale molto piacevole. Un accostamento di ingredienti e sapori davvero originali che merita assolutamente l’assaggio!