Tutto parte dalla disponibilità degli ingredienti, dalle tradizioni che il territorio siciliano da sempre è in grado di offrire. Infatti, la Sicilia grazie alla sua posizione privilegiata nel cuore del Mediterraneo, giacimento commerciale, culturale, gastronomico strategico tra Africa ed Europa, oggi è in grado di regalare un immenso patrimonio storico-artistico e soprattutto enogastronomico fatto di ricette raccontate attraverso la saggezza e la fantasia della civiltà contadina dell’Isola.
Le ricette hanno molto da dirci non solo sulla nostra relazione con il cibo ma anche con la scrittura, la religione e i rapporti con le altre culture. Ne sono dimostrazione le numerose protagoniste durante il periodo natalizio, provenienti da ogni angolo più nascosto e affascinante; simbolo di un viaggio nella tradizione, di un percorso sensoriale fatto di sapori e odori, sensazioni e richiami al passato in grado di evocare usanze e simbologie che con forza ricordano origini e contaminazioni.
Testimone è la pasticceria messinese con le sue “nipitiddate”, chiamate anche “niputiddate” preparate anticamente in occasione dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre. Come per molte preparazioni la loro origine è incerta infatti, secondo alcune fonti risalirebbe alle dominazioni romane e greche, secondo altri, alle dominazioni arabe. Certo invece è il simbolo che si cela dietro questa dolcissima creazione: la forma a stella richiama la corona a dodici stelle dell’Immacolata dall’altra, il loro aprirsi durante la cottura in forno rivelando la ricca e gustosa farcitura, richiama la maternità di Maria preannunciando la nascita di Gesù.
Si tratta di un gustoso scrigno di pasta frolla che cela al suo interno uncuore morbido, speziato, aromatico di mandorle tostate, fichi secchi, noci di Motta Camastra, uva passa, marmellata di arance amare e scorzette, ma anche cioccolato a scaglie e spezie.
La ricetta,grazie ai numerosi artigiani che hanno custodito e tramandato le diverse fasi di preparazione,è diventata oggi parte del patrimonio culturale del territorio da gustare tutto l’anno e non solo durante il periodo di Natale, all’interno delle più rinomate pasticcerie della città come quella che porta il nome di Giuseppe Freni.
Da oltre 60 anni di attività la Pasticceria Freni di Messina è simbolo di storia, qualità e innovazione della pasticceria tradizionale messinese come testimoniano gli ultimi prestigiosi riconoscimenti ottenuti ovvero, le 2 torte nella Guida “Pasticceri&Pasticcerie 2025” e il premio speciale del Gambero Rosso per la “valorizzazione delle produzioni territoriali”.
Lillo è un vero esperto di tutte le prelibatezze che hanno fatto la storia della pasticceria del territorio, forte di un’importante esperienza e continua ricerca verso ricette che affondano le radici nella tradizione spesso rivisitate secondo una visione fortemente identitaria; concetto quest’ultimo complesso che racchiude tecnica, storie di popoli e l’essenza più pura ed intima delle materie prime utilizzate.
Da provare la sua Nipitellata, canestrini di pasta frolla ripieni di una composta di canditi, confetture, cioccolato gianduja, mandorle, nocciole e pistacchi spolverizzato in superficie di zucchero a velo e cannella.