PROMO BAR

IL TARTUFO “ABITA” ANCHE IN SICILIA

Una domenica tra i boschi di S. Marco d’Alunzio, piccolo delizioso borgo dei Nebrodi, “balconata” sulle Eolie

Svetta sul Tirreno come una meravigliosa balconata naturale che ti permette di allungare lo sguardo sino alle Eolie. Alle sue spalle i Nebrodi creano attorno una sensazione di caldo abbraccio e di protezione. Attorno piccole vallate caratteristiche di questa parte del territorio siciliano custodiscono microclimi unici e peculiari che generano da secoli tesori della natura.

S. Marco d’Alunzio è tutto questo e molto altro. Come testimoniano viuzze, cortili, chiese storiche che si intrecciano al punto da far nascere a volte l’impressione di un “unicum” indistinto. Come una scultura realizzata da un blocco unico di materiale pregiato, tanto questo delizioso centro (da anni tra i “Borghi più belli d’Italia”) è così piccolo e arroccato.

Ma quel senso di rocca inespugnabile è lascito del tempo e della storia. Giacchè questo meraviglioso centro si offre ai visitatori con generosità innata, immediata, spontanea attraverso il calore dei suoi abitanti. Rappresentati perfettamente da Filippo Miracula, imprenditore-trascinatore che da due anni amministra il paese con entusiasmo senza pari.

Miracula, nomen omen, ha trasformato questo borgo in pochissimo tempo. Lo scorso anno, ad esempio, S. Marco d’Alunzio è stato palcoscenico aperto e totale di una manifestazione denominata “Tutto il mondo IN paese” durante la quale tutte le piccole comunità etniche straniere che vivono da quelle parti sono state protagoniste gastronomiche. Ognuna cucinava e preparava pietanze delle proprie tradizioni che sono poi state offerte ai visitatori. Un esempio di… gustosa integrazione basata sulla gioia della condivisione e sul linguaggio più globale che c’è: il cibo.

Quest’anno il sindaco, assieme a tutto il suo staff, ha pensato di far volare il suo paese sulle ali di un’idea, un progetto ambizioso quanto… saporito. A caccia di tartufi.

Il prezioso “tuber”, infatti, non è solo peculiarità dei celebrati boschi dell’Umbria o del Piemonte. Ma “abita” anche in alcune zone della Sicilia. Sui Nebrodi, per esempio. Attorno al piccolo e affascinante borgo. Una scommessa. Uno straordinario modo per valorizzare il territorio e i suoi prodotti tipici. E che prodotti…

Per una mattinata, micologi, cavatori e … “lagotti romagnoli” , cercatori a quattro zampe dal fiuto sopraffino, hanno battuto i boschi attorno al paese a caccia di tartufi di varia taglia che sono stati il prezioso bottino.

<Gli esperti – spiega Giovanni Landini, dell’Associazione micologica che ha collaborato col Comune – ci avevano detto che in questa zona il tartufo nero c’è e infatti, grazie ai cani, anche in questa occasione sono stati trovati. Abbiamo sposato in pieno questo progetto per la valorizzazione del territorio attraverso il tartufo che è un prodotto della terra>.

E il tartufo, da queste parti è ben più che un sogno, visto che una ditta locale è già entrata nella fase della lavorazione e trasformazione, come spiega la signora Daniela di “Tartufi & Tartufi”: <Noi ci crediamo: abbiamo investito in questa azienda e siamo convinti che si possa lavorare in questo settore dove ci sono spazi di mercato>.

Per un giorno i “lagotti” hanno cercato e ricercato, fiutando, scavando, trovando. Sotto lo sguardo dei loro amici (non… “padroni”) e di tante persone venute a scoprire questo angolo di Paradiso.

Il sindaco Miracula è entusiasta. E’ certo che anche il tartufo servirà a far conoscere questa terra e questo paese così particolare e suggestivo. <Venire a San Marco d’Alunzio è una esperienza – spiega – e il tartufo ne è un motivo. Ma di certo non l’unico. L’impegno di tutti noi per questo paese dura tutto l’anno. E sono orgoglioso del fatto che alcuni giovani stanno tornando in paese scommettendo investendo in attività proprio nel settore del food che è un grande richiamo e una grande prospettiva>.

La “domenica del tartufo” è stata una vera festa. Allegra, gioiosa. In mezzo ai boschi dove il verde è dominante. Poi, come le battute di… caccia che si rispettano, tutto si è concluso a tavola. A “La Macina” di Pippo Notaro dove il gran trionfo del tartufo prende il via grazie anche allo chef Fabrizio:  uova di quaglia con scagliette di tartufo; roast beef con rucola, emulsione di pomodoro e tartufo; soufflé di pistacchio di Bronte,  vellutata di piselli ed emulsione di tartufo; ravioli farciti di patate ed erba cipollina mantecati con burro, salvia e scagliette di tartufo; maialino dei Nebrodi su crema di patate e zafferano e scagliette di tartufo; cannolo scomposto con ricotta, miele ed emulsione di tartufo.

Insomma un trionfo: per il tartufo dei Nebrodi e… per San Marco d’Alunzio.