Torna a far parlare di sé il liquore a base di arancia amara e cognac più famoso al mondo grazie all’azione di rilancio adoperata da Campari, azienda italiana che ha avviato la fase di acquisizione della nota distilleria francese nel 2016,nei giardini del lussuoso Hotel Ritz di Parigi. Obiettivo? Far diventare il Cordon Rouge ingrediente principe del margarita, uno dei cocktail più amati per le sue piacevoli note gusto-olfattive.
Avvolgente, fresco e complesso con sentori di arancia e cognac, noci e pesca. Dal finale persistente e vibrante, fruttato e floreale con note di mandorle e vaniglia il Grand Marnier andrà ad arricchire con una prorompente freschezza e struttura uno dei cocktail storici della mixologia, il margarita realizzato con: succo di lime, il triple sec ovvero un liquore aromatizzato all’arancia e la tequila, distillato originario del Messico ottenuto dalla fermentazione e successiva distillazione dell’agave blu.
Un’idea originale capace di trasformarsi in un affascinante percorso sensoriale fatto di storia, amore, amicizia e tanta passione per l’innovazione. Una storia iniziata circa quasi due secoli fa con la costruzione della distilleria a Neauphle-le-Château, una piccola cittadina appena fuori Parigi, grazie al suo patron Jean Baptiste Lapostolle e poi portata al successo grazie al matrimonio tra la nipote Julia Baptiste Lapostolle e Louis-Alexandre con la nascita della Maison Marnier Lapostolle a soli 25 km a est di Parigi. Infatti, grazie all’intuizione di Louis-Alexandre Marnier Lapostolle di abbinare, nel 1880, il cognac a una rara varietà di arance dei Caraibi nasce il Curaçao Marnier per ricordare il Triple Sec molto in voga nella seconda metà dell’Ottocento.
Inconfondibile e di estrema eleganza la forma della sua bottiglia, registrata nel 1892 da Louis-Alexandre, ispirata alla silhouette di un tradizionale alambicco da cognac e disegnata dai maestri del cristallo di Baccarat, storica cristalleria francese. Particolare il sigillo in cera e il nastro, prima in giallo e poi nell’iconico rosso, tratto oggi distintivo di una bottiglia dal design unico.
Ma la storia di successo di questo liquore è legata anche ad un importante rapporto di amicizia tra due uomini audaci e innovatori come Louis-Alexandre Marnier Lapostolle e César Ritz, fondatore dell’Hotel Ritz di Parigi e autore della celebre esclamazione: “Un Gran nome, per un Gran liquore”, da qui deriva il nome attuale “Grand Marnier”. Un liquore che César Ritz amava riservare ai suoi ospiti a fine pasto oltre ad essere utilizzato dallo chef dell’Hotel Auguste Escoffier, definito il “re dei cuochi”, come ingrediente per impreziosire la sua succulenta Crêpe Suzette.
Dunque, l’azione messa in campo da Campari vuole essere non solo un progetto di valorizzazione di un liquore dalle uniche caratteristiche sensoriali ma anche uno straordinario omaggio all’amicizia tra due uomini che hanno contribuito in modo rilevante alla promozione di un territorio come quello francese, e in particolare la regione del Cognac dove si trova il Castello di Bourg-Charente, luogo in cui è custodito l’affascinante segreto di Grand Marnier.