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 Gli spumanti di Sicilia e Puglia raccontati dalle Donne del Vino

Determinate, talentuose e rivoluzionarie sono le donne che operano nel mondo del vino. A Sicilia in Bolle di scena le brillanti interpreti che rendono la filiera produttiva dell’enologia e l’arte spumantistica italiana punto di riferimento in tutto il mondo.

Si è aperta con una masterclass declinata al femminile Sicilia in Bolle, il Festival delle bollicine siciliane e non solo che quest’anno ha festeggiato il suo decimo compleanno. Evento organizzato da AIS Sicilia e AIS Agrigento – Caltanissetta a Realmonte (AG), che trova nella figura di Francesco Baldacchino presidente regionale AIS Sicilia l’ideatore. Un confronto sul mondo della spumantistica siciliana che ancora una volta ha messo in primo piano l’eccellenza quanto la diversità dei vitigni, l’interpretazione del viticoltore, i suoli, il microclima, il periodo di affinamento attraverso un assaggio trasversale alla ricerca di punti di contatto.

Protagoniste della prima masterclass a Casa Diodoros presso la Valle dei Templi di Agrigento sono state otto etichette di spumanti provenienti da cantine siciliane e pugliesi, raccontate e degustate da donne che hanno contribuito in modo importante alla loro crescita e promozione.

Si tratta di donne che negli ultimi anni hanno messo al servizio del settore enologico le proprie competenze con dedizione e forte spirito innovativo, come testimonia oggi la loro presenza all’interno dell’Associazione Nazionale Le Donne del vino. Fondata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, è un’associazione senza scopo di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica. Ad oggi, guidata dalla campana Daniela Mastroberardino, è costituita da oltre 1100 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte di vino provenienti da tutta Italia.

Tra queste fanno parte anche la vice presidente AIS Sicilia e delegata AIS Catania Mariagrazia Barbagallo e Grazia Di Paola relatrice e referente AIS Sicilia corsi per l’Olio le quali, hanno guidato la masterclass “Donne in Bolle” insieme alla vicepresidente nazionale Le Donne del vino Marianna Cardone, nonché responsabile dell’azienda di famiglia Cantine Cardone.

Interessante è stato comprendere i punti in comune, le differenze e l’evoluzione del settore spumantistico nelle due regioni, Sicilia e Puglia, a partire dalle diverse tonalità ai calici, i differenti bouquet aromatici, le percezioni gusto-olfattive.

Se l’Etna rappresenta un continente enologico favorevole allo sviluppo di spumanti siciliani di alta qualità, dal momento che le differenze pedoclimatiche dei versanti e i vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese e il Carricante promettono grandi sviluppi, dall’altra parte anche la Sicilia occidentale centro occidentale gode di un importante interesse quando si parla di spumanti realizzati con vitigni a bacca bianca quali Grillo, Chardonnay, Catarratto, Inzolia, Grecanico.

Non solo la Sicilia, ma anche il rigoglioso territorio pugliese sta riscrivendo la mappa dei distretti spumantistici italiani. Terra considerata da sempre culla prediletta per la crescita dei vini rossi strutturati, da tempo, invece, assiste ad un importante sviluppo e produzione di spumanti, grazie alla lungimiranza di alcuni produttori.

In degustazione

Cardone – Prosit Valle d’Itria IGP Bianco Frizzante

La storia della cantina Cardone, immersa nella suggestiva Valle d’Itria, inizia negli anni ’70 quando Giuseppe Cardone e suo figlio Franco acquistano uno stabilimento vinicolo alla periferia di Locorotondo e danno vita a quella che oggi è una delle più antiche cantine urbane pugliesi a conduzione familiare.

Oggi è già alla terza generazione con Marianna, un’imprenditrice che è riuscita con maestria ad affermarsi in questo settore diventando punto di riferimento importante all’interno dell’Associazione Nazionale Donne del Vino, con il ruolo di vice presidente.

Dal 1980 l’azienda produce spumanti metodo charmat di grande personalità e territorialità, proprio come l’etichetta in degustazione a base di Verdeca e Bianco d’Alessano. Un bianco frizzante caratterizzato da una brillante luce in combinazione a un perlage elegante e persistente. Naso che cattura per la sua schietta tipicità; si riconoscono pera, pesca noce, mango, buccia di limone, salvia, menta e mandorla. Sorso rotondo in perfetta sintonia con l’olfatto, permeato da una piacevolissima freschezza.


Gorghi Tondi – Palmarès Brut

A parlare dell’azienda, realtà tutta al femminile, è stata Marilena Leta social media manager e brand ambassador. Gorghi Tondi, sita nel cuore pulsante di Marsala, nasce nel 2000 dall’amore di Michele Sala e della moglie Doretta per la viticoltura. Oggi è in mano alle due figlie Annamaria e Clara, due donne creative dalla grande lungimiranza. Nel 2011 Michele Sala decide di portare avanti il progetto di spumantizzazione partendo dalla varietà più coltivata all’interno della tenuta, il Grillo. Da qui nasce l’iconico Palmarès Brut metodo charmat proveniente dall’agro di Mazara del Vallo, Trapani, c. da San Nicola, a un’altitudine di circa 25 m/slm.

Brillante paglierino dalle bollicine incessanti. Si presenta fresco e giovanile con un bouquet composto da gelsomino e zagara che si accompagnano a un ricco cesto di frutta a polpa gialla. Seguono spunti minerali di matrice marina e una delicata nota speziata di pepe bianco. Fresco con una scia sapida che invita al sorso successivo.

Produttori di Manduria – Leggiadro Brut

Torniamo in Puglia con l’azienda “Produttori di Manduria” nata nel 1928 quando, un ristretto gruppo di vignaioli rilevando un vecchio stabilimento, creò la “Federazione Vini”. Un’associazione di produttori che quattro anni più tardi ufficializzerà la sua forma giuridica di cooperativa con l’istituzione del “Consorzio Produttori Vini e Mosti rossi superiori da taglio per la zona di Manduria”. La Cantina dispone oggi di 1000 ettari di vigna, per metà ancora allevata con il tradizionale sistema ad alberello. A curare le relazioni pubbliche, gli eventi e la comunicazione è Anna Gennari, membro attivo dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino

In degustazione il brut Metodo Classico a base di Fiano 80% e Malvasia Bianca 20%, risultato di una rifermentazione in bottiglia e affinamento sui lieviti per minimo 30 mesi. Paglierino brillante, perlàge fine e duraturo. Conquista subito con profumi di pan brioche e crosta di pane, nocciole tostate; a seguire lime, pera ed erbe aromatiche. Un’energica freschezza conferisce dinamismo al palato che si dimostra ben equilibrato.

Brugnano – Metodo Classico Brut

La Sicilia è ricca di giovani viticoltori che hanno fatto della loro passione un lavoro apprezzato in tutto il mondo come la storia che vede protagonisti i fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano. Con loro, l’azienda di famiglia sita a Partinico, inizia una “nuova era” Brugnano all’insegna di una nuova immagine fedele alla tradizione di famiglia, ma più moderna. Fondamentale anche il nuovo approccio rivolto all’accoglienza di cui Anastasia Moroaica, moglie di Francesco, si occupa scrupolosamente.

Espressione innovativa e autentica del territorio è il Metodo Classico Brut prodotto da vitigni a bacca bianca quali Catarratto Lucido e Chardonnay. Brillante paglierino, solcato da pregevoli catenelle. Ricco ed intenso l’olfatto: fiori di acacia e ginestra si fondono con pesca gialla matura, nespola e nocciola tostata; seguono vaniglia, miele ed erbe aromatiche, macchia mediterranea. Al palato mostra pienezza e struttura, segnata da una vibrante freschezza ed elegante scia sapida.

Caiaffa Vini – Rosé Brut spumante Puglia IGT

Interessante anche la batteria dedicata ai rosé, che inizia con il vino di Angela Caiaffa, prodotto a Cerignola in provincia di Foggia, che conferma la vocazione spumantistica pugliese. Metodo charmat da 100% Nero di Troia è prodotto in contrada Tressanti, su terreno calcareo di medio impasto tendenzialmente argilloso dove Angela coltiva la terra esclusivamente in biologico.

Caratterizzato da un periodo di affinamento che va dai 4 ai 6 mesi sur lies, si presenta alla vista con una mousse vivace e lunghe catenelle. Al naso si fanno strada profumi di more di rovo, spezie dolci, essenze orientali, lavanda. Assaggio di corpo, incessante nell’allungo, con un cenno di elegante tannino.

Duca di Salaparuta – Duca Rosé

Grande festa quest’anno per i 200 anni di uno dei Gruppi più storici e noti del vino siciliano, conosciuto grazie ai suoi vini di alta qualità dallo spirito innovativo e assolutamente identitario. Il gruppo Duca di Salaparuta riunisce tre brand storici, che rappresentano la Sicilia e l’Italia nel mondo: Corvo, Duca di Salaparuta e Florio.

Una delle figure di riferimento dell’intero gruppo vitivinicolo è Irene Taormina, On Trade Activation Manager in Italia del Gruppo Duca di Salaparuta, capace di promuovere con professionalità, empatia e carisma le numerose etichette dell’azienda in fiere ed eventi in giro per il mondo.

Sorprendente il Duca Rosé, lo spumante prodotto con metodo charmat lungo da sole uve Frappato. Imperniato di luce il manto corallo impreziosito da bollicine numerose e incessanti. Un ventaglio di piccoli frutti rossi come lampone e fragoline di bosco, soffi di salsedine, note agrumate colpiscono con eleganza all’olfatto. Sorso intenso e deciso, modulato da una vibrante freschezza.

Apollonio 1870 – Il Mamaà Brut Susumaniello Rosato

Una delle figure importanti per quanto riguarda la comunicazione e il settore export della storica azienda Apollonio è Lenka Niedobova, specializzata nella gestione e nella strategia di marketing del settore vitivinicolo, oltre ad essere parte dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.

L’azienda nasce nel 1870 per volere di Noè Apollonio, che nel Basso Salento decise di iniziare la propria storia vinicola. Da allora, particolare attenzione viene rivolta alla valorizzazione e conoscenza dei vitigni identitari del Salento prevalentemente Negroamaro e Primitivo, ma anche Malvasia Nera e il Susumaniello vitigno a bacca nera gioiello enologico del Salento da cui nasce uno spumante brut dalla straordinaria eleganza: il Mamaà Brut Susumaniello Rosato.

Il Susumaniello, il cui nome deriva dal termine dialettale “somarello” o “asino”, per la sua produttività elevata nei primi anni di vita della pianta, ha radici storiche nel territorio salentino. Originariamente utilizzato in blend, il Susumaniello è stato recentemente rivalutato e prodotto come vino monovarietale.

All’esame visivo ecco che il Mamaà Brut Rosato si presenta dal fine perlage. Naso espressivo a partire da profumi di melograno, litchi, fragola, rosa appassita, erbette profumate. Sorso avvolgente che si distende su una lunga scia sapida intrisa di freschezza.

Giovinco – Brut Rosè

Giovinco è un’azienda vitivinicola siciliana a conduzione familiare sita a Sambuca di Sicilia e sull’Etna. Oggi cresce sotto la guida dell’enologo Vito Giovinco, affiancato dal nipote Antonino e da Anna, giovane enologa che fin dall’inizio del suo suo incarico ha avuto come obiettivo quello di portare avanti la tradizione di famiglia puntando all’innovazione, alla scoperta e al design. 

E proprio dal territorio di Sambuca di Sicilia (AG) che nasce lo spumante metodo classico Brut Rosè 100% Nerello Mascalese, con una maturazione sui lieviti minima di 24 mesi. Fiore di pesco reso brillante da fini catenelle. Profuma di ciliegia, melagrana, nuance floreali di rosa rossa, pan brioche, pepe rosa, pietra focaia. Coerente all’assaggio, pieno, stuzzicante sfuma lentamente con rimandi fruttati e ancora di pietra focaia.

Otto spumanti provenienti da territori diversi ma accomunati dalla grande struttura gustativa e soprattutto freschezza al palato, in grado di richiamare l’espressività territoriale.