“I Mille Volti del Gelato” la serata evento declinata in una vera cena-masterclass da SoprErnesto a Catania, ha colto nel segno riuscendo a stupire i numerosi ospiti presenti, tra i quali giornalisti, sommelier professionisti e winelovers.
Nato come prelibatezza per pochi – grazie all’eclettico fiorentino Bernardo Buontalenti per sorprendere i palati più esigenti alla Corte di Francia, in occasione del banchetto nuziale di Maria de’ Medici con Enrico IV- nel tempo il gelato si è tramutato, da dessert per ricchi a vero street food.
Già nell’antichità si refrigeravano gli alimenti con ghiaccio e neve con l’intento di preservarli. Ma vuoi che non ci sia stato un siciliano a decretarne il successo e la fama? Francesco Procopio Cutò cuoco siciliano, nel 1686 pare ad Aci Trezza, dopo vari tentativi riuscì a creare il gelato come lo conosciamo oggi, deliziando poi i parigini che frequentavano il suo locale, il Caffè Procopio (Le Procope per intenderci, ancora oggi esistente). Procopio, divenne pertanto famosissimo in Francia, dove il suo nome fu storpiato in “Coltelli” proprio per l’assonanza con la parola couteaux.

Ma è ben diverso parlare di accostamento a tavola con piatti da portata dei due preziosi protagonisti insieme, per un pairing non proprio intuitivo. Dobbiamo innanzitutto parlare di gelato artigianale e gastronomico, quello declinato nella versione cd. salata. Proprio questa versione -rigorosamente senza latte, come tutti i gelati proposti nella serata evento da Serena Urzì, chef glacier della pasticceria Ernesto– è stata protagonista dei primi tre piatti creati per l’occasione. A Maria Grazia Barbagallo vicepresidente AIS Sicilia e delegata AIS Catania, sommelier di lungo corso, l’arduo compito di individuare le etichette di vino per un gustoso pairing.
A fare da entrèe una golosa bruschetta-gelato realizzata da Serena con grani antichi siciliani, gelato all’olio d’oliva Tondo Oil da aromatica cultivar tonda iblea, accompagnata da pomodorini confit e cappero crunch. Sorprendente il match con le bollicine rosè di Ashiari. Oltre 40 mesi sui lieviti per questo fresco e profumato alicante metodo classico pas dosè, di Tenute Incarrozza.

Grazie al connubio della pasta fresca, melanzana fritta, ricotta salata ed emulsione di basilico, con il gelato al pomodoro di Pachino, è stato quindi rivisitato un grande classico etneo, con il piatto “Eppure è Norma”. Moncaro 2020 Verdicchio Castelli di Jesi in abbinamento. Spazio poi ad una apprezzatissima “Caponata in due consistenze”, con un cremoso sorbetto al peperone. Abbinamento territoriale con Frappato 2023 di Catalano.

Non c’e’ maggio che si rispetti a tavola senza la fragole, e così spazio alla “Regina di Maggio” un must rivisitato di gelato alle fragole e fragoline di bosco di Maletto, su cestino di pasta biscotto. Qui il compito di Maria Grazia è stato più semplice, e la scelta per l’abbinamento è caduta sulla Malvasia delle Lipari 2020 di Hauner.
Il gelato alla mandorla di Avola del “Trionfo di mandorla” con crumble di burro salato e mandorle tostate, ha trovato degno compagno nel raro vitigno a bacca nera vinificato da Accornero, la Malvasia di Casorzo 2023.
Chiusura con il golosissimo “Sicilia Coast to Coast”. Qui il gelato al cioccolato di Modica IGP e sale di Sicilia ha incontrato il profumo suadente ed i colori ambrati del Marsala semisecco Superiore Riserva 2009 di Cantine Florio.

Sdoganato quindi per consenso unanime degli ospiti -grazie a questa sorprendente esperienza gourmet, ed al servizio puntuale ed attento della brigata di Serena Urzì, e dei sommelier Ais- il dogma della stagionalità e del consumo a fine pasto del buon gelato.
Sfida superata per Maria Grazia e Serena, che hanno dato vita ad una cena declinata in abbinamenti tali da stupire anche i palati più esigenti, in una sinfonia di colori e sapori, sulla scia di un fil rouge coerente ed elegante.
