Vent’anni di passione, creatività e talento hanno trovato la loro massima espressione nella XX Edizione dell’Etna Cocktail Competition, l’evento ideato e promosso dall’Istituto Alberghiero “G. Falcone” di Giarre, sotto la guida attenta del professore Rosario Zappalà e della Dirigente Scolastica Monica Insanguine. La Sicilia, con la sua anima ospitale e generosa, non ha fatto solo da cornice, ma si è offerta con tutto il suo profumo, colore e sapore, divenendo protagonista.

Con l’arte della mixology, sono stati valorizzati agrumi, miele, frutta di stagione e spezie, ma soprattutto i due ingredienti cardine del concorso: cacao e caffè. Gli studenti, provenienti da istituti alberghieri regionali e non, si sono sfidati preparando cocktail in due distinte categorie: pre dinner e after dinner. L’edizione di quest’anno si è distinta per un concept fortemente evocativo: un viaggio sensoriale che, grazie alla sapienza tecnica degli studenti, ha trasformato ogni drink in un vero e proprio “sorso di Sicilia”.
Il contesta ha avuto un prologo presso Cantine Patria che ha ospitato gli Istituti partecipanti, ed i cui vini sono stati serviti durante la Cena di Gala finale. Il contest invece ha visto protagonista le bollicine dello spumante UVE’ zero alcohol all’origine, con il quale è stato realizzato uno dei cocktail in gara.

Il tutto senza dimenticare un messaggio fondamentale: promuovere il bere consapevole, riflettendo sui rischi legati all’abuso di alcolici, dalla salute personale alla sicurezza stradale. Ma la grande novità della ventesima edizione è stata l’internazionalizzazione dell’evento, resa possibile grazie alla collaborazione con il gruppo Erasmus+ dell’Istituto “Falcone” di Giarre.

Come un ponte culturale, la competizione ha accolto con entusiasmo studenti provenienti dalla Martinica e dalla Francia. Un incontro tra culture e tradizioni, che si è trasformato in uno scambio autentico, dove tecniche, sapori e visioni diverse si sono fuse in modo armonico, creando un’esperienza senza confini, che ha celebrato la contaminazione creativa e l’apertura al mondo.