PROMO BAR

“Enology in Rosa”: torna l’evento più atteso dagli enologi siciliani, in lizza per la maglia rosa del miglior vino rosato in gara

A giudicare i vini alla cieca una giuria composta dagli stessi enologi, che formano una vera e propria community, in lizza per il contest che assegna un’ambita maglia rosa, valorizzando il lavoro dell'enologo che sta dietro la produzione del miglior rosato siciliano tra quelli partecipanti ad Enology in Rosa.

Sono trascorsi sette anni dalla prima edizione di “Enology in Rosa” frutto dell’idea di Antonino Mirabile di valorizzare la figura dell’enologo attraverso il vino, puntando i riflettori per una volta  su chi ha “pedalato tanto” per dar vita ad un nettare, tanto affascinante quanto complicato da realizzare, come il rosato. Il contest realizzato da Enoiltech, Oeno Italia e Vinventions, dal taglio al contempo tecnico e goliardico -che è un po’ il segreto del suo successo- è diventato un must imperdibile per gli enologi siciliani.

Il concorso, rigorosamente blind, attraverso il quale ci si aggiudica l’ambita “maglia rosa”, come nel Giro ciclistico d’Italia, rappresenta quindi il meritato riconoscimento per l’enologo che in ciascuna annata realizzi il miglior rosato siciliano, giudicato dagli stessi colleghi enologi ed esperti.

 “Ed infatti -precisa Mirabile (resp. tecnico commerciale di Enoiltech) – in un rosato di successo che ti conquista alla vista, si conferma all’olfatto e ti delizia al palato, si esprimono al meglio le scelte ed il valore dell’enologo e dello staff di cantina, in un’immagine dove Il vino rappresenta la bicicletta e l’enologo il ciclista”.

L’evento è quindi unico nel suo genere, e torna in grande stile (dopo le pause forzate causa Covid) grazie a Enoiltech, Vinventions e Istituto Oeno Italia. Mirabile ringrazia prima di tutto Delfio Faraci ceo di Enoiltech -che da oltre 25 anni supporta le aziende vinicole grazie ad una visione e competenza tecnica totale nel settore- per aver creduto fin dall’inizio nell’evento, frutto di tantissimo lavoro e condivisione. Dietro le quinte la “community” permanente di enologi, capace di scambiarsi durante l’anno che precede il contest, scatti fotografici e commenti sulle fasi enologiche, da sottopressa fino alla bottiglia, per dar vita a questa sana competizione tesa ad aggiudicarsi la “maglia rosa”.

Quest’anno il giudizio affidato a 40 giurati, ha decretato un livello altissimo dei rosati degustati, per un progetto in salute che va dunque avanti alla grande, esaltando le sfumature di rosa da tutta la Sicilia, da Nerello Mascalese, piuttosto che da Frappato, Nero d’Avola e Nocera.

Ad ospitare l’evento la splendida location delle Cantine La Contea, con i suoi vigneti affacciati sul Mar Jonio, che guardano lontano fino allo Stretto di Messina, dove i numerosi ospiti sono stati accolti con il consueto garbo ed eleganza dalla padrona di casa Maria Grazia Turrisi.

Nicola Faustini e Raffaello Vezzoli, rispettivamente CEO e resp. tecnico dell’Istituto Oeno Italia che fa sistema e monitora il panorama enologico italiano, hanno riassunto lo stato dell’arte del mondo dei rosati il cui futuro si presenta roseo, grazie alla versatilità di questi vini sempre più precisi.

Tra i relatori Manuel Pieri per Vinventions ha illustrato le opportunità fornite dalla ricerca con strumenti enologici innovativi, capaci di dare risposte all’enologo in tutte le fasi più delicate, dalla vigna alla produzione. “Il Polyscan ed il Color della linea WQS, ad esempio, forniscono in tempo reale i dati utili alla gestione ottimale dei polifenoli, consentendo a produttori ed enologi di dar vita al proprio stile di vino, dalla vigna all’affinamento e preservarlo, velocizzando il risultato delle analisi”, ha specificato Pieri.

Federica Milazzo miglior sommelier AIS Sicilia 2022 ha condotto la Degustazione “Giro d’Italia in Rosa” sulle annate 2024 di alcuni areali italiani, che ha preceduto la degustazione alla cieca dei rosati siciliani in concorso.

Ed allora spazio al tour virtuale dello stivale cominciando dal Chiaretto ‘Rosa dei Frati’ Ca’ dei Frati doveGroppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera, danno vita ad un leggiadro ma autorevole “vino di una notte”, e proseguendo col “Valtenesi” Riviera del Garda Classico Chiaretto Dop di Franzosi fragrante e leggero di fragoline e lamponi, rosa rossa e cenni di chiodi di garofano. Intrigante “Albia Rosè” di Ricasoli da Sangiovese e Merlot, per un calice fresco e fruttato di un luminoso rosa tenue, dalla tenuta di Brolio.

Il bel ramato di “Rosiè” Irpinia Rosato Doc Colli di Castelfranci, sorprende per la voluttuosa eleganza dell’Aglianico, sapido e persistente. Dal bel borgo di origini etrusche di Camigliano nell’areale di Montalcino la famiglia Ghezzi, dedica parte del pregiato Sangiovese grosso destinato al Brunello, a questo rosato ”Gamal Rosa Igt” di Camigliano, dove il blend con 20% di Shiraz regala buona intensità, con note floreali ed un sottofondo etereo.

Giovanni Malena introduce il territorio calabrese che da tempo immemore coltiva ad alberello le uve di Gaglioppo, a chiudere l’ideale Giro d’Italia, con il “Cirò Doc Rosato Segno” di Librandi le cui note di degustazione, chiosa Federica, regalano un vino quasi cremoso che ricorda piccoli frutti rossi ed erbe mediterranee.

Matteo Moser, enologo della cantina Moser ospite d’onore dell’evento, offre l’intermezzo degustativo con il celebre “51,151Trento Doc prodotto dalla famiglia Moser, da sole uve Chardonnay, che dal 1984 celebra il Record dell’Ora di Francesco Moser a Città del Messico, al quale la platea di enologi ed esperti ha tributato un lungo applauso. Nel calice tutto il terroir dei vigneti pregiati da Maso Warth che gode del benefico influsso dell’Ora del Garda, che spira dal medesimo lago ed un terreno calcareo costituito da Dolomia, fino ai vigneti eroici della Val di Cembra ed il loro terroir ricco di porfido.

Spazio quindi al contest di “Enology in Rosa”, dove il blind tasting tecnico di 16 rosati siciliani, ha regalato l’assaggio di vini sempre più piacevoli e identitari, caratterizzati da nuance eleganti, e da freschezza e versatilità.

LE INTERVISTE AI PROTAGONISTI

Vincenzo Bambina, esperto enologo di Tornatore, complimentandosi con Antonino Mirabile e tutto lo staff di Enoiltech per l’organizzazione, plaude all’iniziativa che consente di fare il focus sul mondo dei rosati, ben posizionati sul mercato internazionale, vini completi che racchiudono le caratteristiche dei bianchi e dei rossi. “Fare un rosato non è banale, anzi è uno dei vini più difficili da realizzare. Centrare un rosato sia dal punto di vista del colore che del palato, che conquisti al naso e gratifichi l’assaggio è complicato. Il livello dei concorrenti è stato altissimo, ed infatti i punteggi sono molto ravvicinati. Faccio i complimenti al vincitore e non vedo l’ora di competere per la maglia l’anno prossimo!”. 

Il successo arride a Salvo Rizzuto, enologo pluripremiato anche a Vinitaly con i vini di Al-Cantàra, che si afferma con il rosato 2024 da nerello mascalese “Amuri di Fimmina e Amuri di Matri” della cantina di Pucci Giuffrida. “L’Etna ritorna sul podio, confermando come il nerello mascalese abbia quella grandissima piacevolezza di beva esaltata dalla versione in rosato, che sa esprimere etichette molto interessanti. A mio avviso non è una casualità se per la vendemmia 2024 si è affermato il territorio del vulcano, perchè ha risposto bene ad un’annata difficile, a fronte degli attacchi inusuali di peronospora, e di un clima molto caldo – dichiara un raggiante Salvo Rizzuto – ma le minori rese hanno regalato una qualità eccellente”.

L’Etna protagonista dunque e sul podio, ritroviamo l’enologo Pietro Di Giovanni con Cuore di Marchesa ed al terzo posto Claudio Di Prima e Calogero Statella con Terre Nere.

Gran finale con l’esperienza gastronomica de “La Contea” ed i banchi d’assaggio dove F.lli Pistone ha offerto cocktail ed amari, ed il tradizionale taglio della torta che ha celebrato “Enology in Rosa”. Appuntamento per tutti alla prossima edizione, per un evento nel quale confluiscono tecnica, passione ed innovazione, fusi in un’esperienza di condivisione che, complice l’affascinante mondo dei rosati, rischia di diventare una vera e propria art de vivre.

Culture & Terroir Magazine
Seguici sui social

Cerca

ARTICOLI CORRELATI