I presupposti c’erano tutti, ma la XIV edizione di “Contrade dell’Etna“, rappresenta un successo complessivo di pubblico, espositori, stampa ed esperti del settore, anche internazionali – da primato – tutti radunatisi al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia dal 15 al 17 aprile.
L’asticella della “sostanza di argomenti” e delle presenze autorevoli e visionarie (come l’indimenticato artefice della rassegna del vino di Contrade, Andrea Franchetti) è stata alzata, grazie anche ad Oscar Farinetti ed al pluristellato chef Heinz Beck, coinvolgendo un record di cantine presenti in ben 105, che hanno arricchito l’evento della società “Crew”.
Nella prima giornata, un argomento che certamente farà parlare molto è la ricerca del prof. Sebastiano Torcivia del dipartimento di Economia dell’Università di Palermo, dal titolo “Analisi commerciale dei vini etnei” e commissionata da “Crew”. che ha sceverato importanti ed inediti dati, diffusi dal docente universitario sul valore di queste produzioni. Torcivia ha censito ben 209 cantine, analizzate per settori e categorie, con risultati economico-statistici sorprendenti.
La kermesse è stata incoronata da due nomi che hanno dato lustro sul piano della trasmissione mediatica ed hanno scelto di stare sotto i riflettori in due talk differenti, per la stima incondizionata verso le risorse vulcaniche e per la squadra organizzativa: partiamo da Oscar Farinetti – il comandante di “Eataly” che ha sciorinato con la sua piacevole dialettica le “strategie di celebrazione del vino italiano nel mondo”, intercalando con dei momenti della sua carriera e del suo futuro sull’Etna, grazie alla chiacchierata – intervista con il giornalista del Corriere della Sera Alessandro Trocino. Ma con Farinetti abbiamo cercato di capire quale tipo di comunicazione serva per esportare i vini italiani e che margini di crescita esistano. L’imprenditore cosmopolita ha sicuramente evidenziato che “il marketing della Penisola in questo filone gode di ottima salute e può solamente decollare se si insiste a perfezionare l’aspetto della divulgazione”. Sotto questo profilo il Meridione è più indietro e deve mettersi in pari con il Nord. E poi “bisogna proseguire a tamburo battente sullo stile biologico che è la svolta dell’agricoltura”. Le masterclass hanno deliziato da mattina a sera gli ospiti della prima giornata di Contrade e sono state il piatto forte di un reggimento di giornalisti accreditati (oltre 80 con numerosi esponenti di stampa straniera che, magari, era assente da anni in questa zona magica). Il giornalista e wine writer di “Cronache di Gusto” (giornale Media Partner) Federico Latteri ha fatto da guida virtuale tra i versanti dell’Etna, andando a peregrinare dal “Versante Est” ai “Versanti Meridionali”, fino al Versante Nord.
Ciliegina sulla torta è stata l’affinamento in fondo al mare con “Orygini” con due vini di due aziende che hanno sperimentato questo nuovo capitolo della produzione. Insomma, ben 47 vini in assaggio nelle Masterclass, di cui due di “Orygini: un bianco del comprensorio etneo e un Etna rosso, confrontando lo stesso vino delle due aziende produttrici, con differente affinamento, sia in cantina sia in mare mediante il progetto “Orygini” (a distanza di sei mesi per entrambe le versioni).