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Casa Grazia presenta tre nuove etichette, vini bio dedicati ai millennials

Lagodamare frizzante, Tra Dune Bianco e Tra Dune Rosso, questi i nomi iconici dei nuovi vini di Casa Grazia, che appaiono predestinati al gran successo

Lagodamare frizzante, Tra Dune Bianco e Tra Dune Rosso, questi i nomi iconici dei nuovi vini di Casa Grazia, che appaiono predestinati al gran successo, già riscontrato tra i winelovers più giovani. Tutti BIO e frutto di un percorso di studio e sperimentazione che ha saputo cogliere il potenziale del territorio, esprimendolo con semplicità, senza fare sconti ad una indiscutibile qualità, riconoscibile nella inconfondibile sapidità di questi vini, che esprimono altrettanto carattere ed eleganza.

Il pay off di Casa Grazia,“Vini in Vigna”, trova naturale spiegazione nel panorama che si offre allo sguardo del visitatore, dove i vigneti punteggiano il contesto della Riserva Naturale orientata del Lago Biviere, il più grande lago salato costiero della Sicilia, area protetta nel comune di Gela dal 1997, un terroir singolare, dove protagonisti della maturazione delle uve sono proprio le dune di sabbia dorata, il vento ed il mare.

«C’è molto entusiasmo attorno a questa, per noi, bella novità – dice Maria Grazia Di Francesco, produttrice. Era da tempo che io e mio marito avremmo voluto creare due linee più trendy che avessero carattere versatile, che mostrassero insieme fruibilità e immediatezza. Un’idea finalmente che s’è plasmata e che già ci inorgoglisce poiché ci sta dando molte soddisfazioni sul mercato. I nuovi vini sono di tendenza e hanno molto appeal tra il pubblico, soprattutto in vista dell’estate ed in ottica “giovani” che vogliono bere più semplice, ma non per questo più banale».

Il creatore di questo progetto è l’enologo Tonino Guzzo, già pluripremiato in Italia e all’estero, antesignano della rinascita del vino in Sicilia. Tra i suoi grandi punti di forza anche quel “tocco magico” che riesce ad esaltare il patrimonio caratteristico delle uve dei vigneti siciliani.

Il primo dei nuovi vini, “Lagodamare”, è un bianco con un leggero frizzante e prende il nome del luogo di nascita. È un blend di una selezione di Moscato bianco, Grillo e Traminer ed è ottenuto con leggera rifermentazione in autoclave. Prodotto in diecimila bottiglie, ha pressione di 1,8 atmosfere, è destinato ad un pubblico giovane o più in generale a chi vuol bere semplice ma di qualità. 

Ha già riscontrato un grande successo tra pubblico ed operatori, sin dalla presentazione alla stampa specializzata, per il suo naso intenso ed aromatico ricco di floreale di zagara e gelsomino, di frutta a polpa bianca, mela e pesca, poi calibrate note vegetali di salvia ed erbette aromatiche. Bello da bere per il leggero frizzante che rafforza la freschezza, per la persistenza gustativa ed il basso residuo zuccherino che lascia spazio ad una grande abbinabilità. Da provare con tutti gli antipasti di mare crudi, salumi e formaggi freschi, primi piatti di terra e di mare, piatti di pesce anche elaborati.

Sono due le etichette Tra Dune, declinate in Bianco e in Rosso. Vini nati rispettivamente da un blend di uve bianche e rosse autoctone e alloctone. In etichetta in diversi colori il Lago Biviere con le sue dune. Freschezza ed immediatezza sono il loro comune tratto distintivo. 

Il Tra Dune Bianco 2022 ha piacevolezza olfattiva ricca di sensazioni floreali di gelsomino, fruttato di pera, melone giallo, note erbacee e speziate. Sorso che riempie il palato e scorre fresco e sapido. Ideale con tutti i piatti a base di pesce e verdure.

Il Tra Dune Rosso 2021 si caratterizza per pregevole olfatto di floreale di rosa, fruttato di lamponi, di ciliegie rosse, ribes e marasca, poi erbe aromatiche e note speziate. Al sorso pieno ed equilibrato, ha tannini ben arrotondati e persistenza aromatica intensa di frutto. Si accompagna a piatti di carni, verdure e, servendolo a temperatura un po’ più bassa, anche a piatti elaborati di pesce.

«Per noi produrre vino – dice Maria Grazia Di Francesco, “Donna del Vino” di Sicilia – è tuffarsi dentro la bellezza di questo areale, essere uno degli attori della rinascita di una terra che ha ancora tanto da esprimere».
Il 2020 è stato l’anno della certificazione “bio”, trasparente passaporto del contributo di Maria Grazia Di Francesco alla qualità e alla sostenibilità di questo areale di Sicilia, terroir esclusivo grazie ai terreni e al microclima


Gli altri vini 
Quelli di Casa Grazia raccontano un percorso di crescita e sperimentazione, che ha saputo cogliere il potenziale del territorio, esprimendolo in una selezione di etichette che portano nel calice l’essenza di Lago, Terra e Mare. Le uve donano vini dalle caratteristiche particolari che hanno nel loro tratto dominante un’inconfondibile sapidità, carattere ed eleganza.

Una bollicina rosé, due bianchi e sei rossi. Una sinfonia di Mediterraneo che si arricchisce anche del Brunetti d’Opera il Cerasuolo di Vittoria Docg Classico, creato per l’inaugurazione della cantina del 6 settembre scorso.

Maria Grazia Di Francesco è legata ad ogni singolo vino, un amore esplicato anche nella semantica dei nomi. Ma è con uno che risulta una sensibile simbiosi: il “Victorya 1607”, Cerasuolo di Vittoria ’21 dal nome evocativo, cordiale tributo ad una nobildonna, Vittoria Colonna Enriquez, contessa consorte e reggente di Modica, che nel 1607, proprio in concomitanza della fondazione della città di Vittoria, fece un gesto caritatevole ed allo stesso tempo di grande moderna lungimiranza. Regalò a 75 coloni due ettari di terreno ciascuno, a patto e condizione che ne coltivassero almeno uno a vigneto. 

La fortuna del territorio vittoriese in campo vitivinicolo, nei secoli successivi, trova qui – ca va sans dire – la sua genesi storica.
Victorya 1607, effonde dal calice sentori floreali di viola e fruttati vividi di ciliegia e mora fusi a rabarbaro, caffè e grafite. Ha sorso pieno, ricco di frutti e spezie scure, dal tannino nobile e chiude di fresca persistenza.

Il Grillo “Zahara” ’22 conferma la sua precisa fedeltà al vitigno, piacevolezza di beva ricca di sensazioni floreali di zagara, gelsomino, fruttato di melone giallo e pera Williams, note erbacee e speziate. Un Grillo pronto a sfidare il tempo, confermando la lungimiranza dell’enologo Guzzo, strenuo sostenitore della longevità dei bianchi siciliani.

 

Il Moscato Bianco “Adorè” ‘22, invece, è frutto di un’eredità lasciata dai Salesiani all’acquisto dei terreni. Eredità ricordata in etichetta, che presto vira in successo poiché largamente apprezzato dai palati “intellettuali” degli intenditori grazie alle sue sensazioni di scorza di limone, di cedro, di arancia, di passion fruit e per i suoi ricordi di macchia mediterranea. “Adorè” è stato insignito nel 2018 con la Gran Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles, il più prestigioso concorso internazionale dei vini al mondo, per l’annata 2017. 

Il Frappato “Laetitya” ‘22, assieme alla sua coniugazione spumante in rosa, il Metodo Charmat “Euphorya” ’22, fanno parte dell’anima aziendale, non foss’altro perché il territorio è elettivo per questo vitigno che riscuote immediato successo in entrambe le versioni. Freschezza ed immediatezza sono il comune tratto distintivo delle due energie differenti della stessa uva: lo spumante le manifesta con il perlage che sprigiona note di rosa, fragolina di bosco, lampone e viva persistenza; il rosso con i suoi piccoli frutti rossi, chiodi di garofano, macchia mediterranea, dolce speziatura e quel delicato tannino che gli permette di degustarlo a temperature più basse, persino su dentice o tonno.

Gradiva ’20, un appagante Nero d’Avola tutto figlio del territorio. Rosso rubino con naso intenso e prevalenza di intenso al naso con preponderanza di sentori fruttati, floreali e delicate note speziate di pepe nero, cannella e vaniglia. Un rosso che celebra l’andatura lieve, l’avanzare cadenzato, ma delicato del tempo, ingrediente segreto del buon vino.

Emiryam ’20, un Syrah caldo e avvolgente, morbido e piacevolmente intenso. Rosso rubino, ricco e complesso di sentori di frutta rossa matura, di fiori rossi secchi, di note speziate che spaziano dal pepe nero alla cannella. Poi, in fondo, carruba, caffè e cioccolato. Un vitigno dalle lontane origini che oggi in Sicilia, ed in particolare in questo fazzoletto di Sicilia, ha trovato il terroir giusto per la produzione di un grande vino.

Vi Veri ’20, un atipico Cabernet Sauvignon addomesticato nella sua struttura e nella sua potenza. Rosso rubino, è pieno di frutto polposo. Sembra di masticare una marasca giovane. Poi ancora fragola, mirtillo e lampone. A scendere rosmarino, mirto, eucalipto, anice, ardesia, rabarbaro. E quelle dolcissime sensazioni di tabacco e cioccolato al latte che sul finale marcano memorabilmente l’incedere del suo passo garbato, estroverso e pieno di vitalità.