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Anche il salmone è… made in Italy

Le aziende fanno luce su un prodotto di assoluta eccellenza e chiedono impegni al Governo

Una maggiore attenzione del Governo a livello nazionale ed europeo sulla produzione e il consumo del salmone affumicato. È quanto hanno chiesto i soci del Consorzio affumicatori maestri italiani (Cami) al Ministero delle Imprese e del Made in Italy in un recente incontro.
Il settore, in questo momento, non ha una regolamentazione chiara a livello europeo e solo recentemente, grazie ad un impegno congiunto di tre consorzi (italiano, spagnolo e francese), si è riusciti a far approvare dalla Commissione europea un regolamento che garantisce le procedure di “stiffening” o di irrigidimento, respingendo le richieste di modifica presentate dalla Polonia.

Gli affumicatori di salmone dei tre Paesi hanno sostenuto la necessità di una regolamentazione europea sullo “stiffening”, ovvero l’irrigidimento, tramite congelamento del prodotto fresco per agevolare l’affettatura meccanica, limitando il periodo consentito per il rassodamento e l’affettatura fino ad una durata massima di 96 ore. Questo minore lasso di tempo accelera le procedure e garantisce il mantenimento di tutte le caratteristiche del prodotto fresco. Un congelamento più lungo e con una temperatura più bassa, come richiesto dalla Polonia, permetterebbe tempi più lunghi nella conservazione, stoccaggio e lavorazione, e farebbe perdere le caratteristiche organolettiche del prodotto. In altre parole aiuta i produttori ma non i consumatori.

I produttori del Consorzio sostengono infatti che occorre maggiore tutela a livello europeo sulle procedure di affumicatura e conservazione e sulle indicazioni riportate nelle etichette. Inoltre occorrono aiuti per l’internazionalizzazione della produzione certificata “Made in Italy” attraverso delle fiere in Italia e all’Estero, Workshop, convegni scientifici, social media per divulgare la cultura del salmone tra i consumatori. Attualmente, infatti, c’è ancora molta confusione sulla differenza che esiste tra il salmone di qualità e quello che non lo è e che per questo viene venduto a basso prezzo. Occorre una sinergia tra il governo italiano e il Parlamento Europeo per fare chiarezza e sostenere la qualità del prodotto Made in Italy, che è quello che distingue e fa apprezzare i prodotti italiani a livello internazionale.

Il ministro Adolfo Urso attraverso il dott. Giacomo Vigna, della Direzione generale del Mimit, presente all’incontro, ha inviato un messaggio: <Ringrazio il Presidente Ghilardotti e Antonio Mancuso. Rivolgo un plauso ai fondatori del Consorzio che hanno investito nella valorizzazione del salmone lavorato così da promuovere e difendere gli alti standard produttivi di un comparto in crescita a livello nazionale e internazionale.

Grazie all’operato di CAMI, i consumatori oggi hanno la certezza di acquistare un prodotto autentico, tracciabile e di alta qualità che porta con sé l’eccellenza. Attraverso controlli costanti e trasparenti, il Consorzio assicura che il salmone Made in Italy mantenga le sue caratteristiche distintive e la sua identità unica, ora certificata a beneficio di ogni consumatore. Questa industria si sta sviluppando non solo grazie agli allevamenti particolarmente curati e innovativi, ma anche grazie alla capacità di trasformare la materia prima in una grande varietà di prodotti.

L’arte dell’affumicatura del salmone nel nostro Paese viene eseguita con grande maestria, utilizzando legni pregiati e tecniche tradizionali così da portare sulle tavole un altro prodotto sano, dal sapore unico e raffinato. La vostra iniziativa è un esempio della volontà di imprenditori che intendono condividere le loro esperienze così da valorizzare gli alimenti assicurando tracciabilità, sicurezza alimentare, sostenibilità e attenzione al benessere animale. Il vostro operato è in linea con quanto sta facendo il Governo: insieme a tanti imprenditori illuminati vogliamo sostenere lo sviluppo di tante filiere che, con l’arte del mestiere e l’eccellenza della materia prima, regalano nuovi
successi all’Italia nel mondo>.

Per i presidenti delle quattro aziende leader della filiera del salmone lavorato in Italia (Agroittica di Calvisano (Brescia) con il marchio Fjord; Foodlab di Polesine Zibello (Parma) con il marchio Fumara; Sicily Food di Aragona (Agrigento) con il marchio Fish & Fine e Starlaks di Borgolavezzaro (Novara) con il marchio Aquafood), l’incontro è stata l’occasione per far conoscere al rappresentante del Governo Meloni le finalità del Consorzio che sono:

  • preservare e valorizzare la produzione di salmone affumicato in Italia;
  • promuovere il consumo di salmone di qualità, alimento premium dal punto di vista nutrizionale; 
  • accrescere la consapevolezza dei consumatori che la lavorazione made in Italy, come da disciplinare del Consorzio, è sinonimo di garanzia del rispetto delle migliori pratiche di produzione e di quelle igieniche, garantite anche dai controlli delle autorità veterinarie Italiane che sono tra le più qualificate e attente in Europa.
  • Aiutare il consumatore a destreggiarsi tra etichette, brand e indicazioni.

Per garantire uguali livelli di qualità e sicurezza i soci si sono dati queste regole:

  • La lavorazione deve essere effettuata in Italia;
  •  la salatura è rigorosamente a secco;
  •  per il prodotto pescato, c’è l’obbligo di dichiarare le zone di pesca e le certificazioni di sostenibilità della stessa; 
  • per il prodotto allevato, che l’animale cresca in allevamenti sicuri e certificati secondo le norme relative al suo benessere; 
  • la tracciabilità e le certificazioni della materia prima che devono essere chiare e con indicazioni esaustive e verificabili;
  •  tutte le norme a tutela della sicurezza alimentare devono essere scrupolosamente rispettate;
  •  l’etichettatura dei prodotti dev’essere chiara e precisa e si prevede anche che venga certificata annualmente da un ente terzo.