Il 25 aprile 2025 alle ore 20,30, nel Ristorante dell’Hotel Barbieri ad Altomonte, avrà luogo il gemellaggio tra la Confraternita degli Zafarani Cruschi del Pollino e l’Associazione Ristoranti dell’Arte (A.R.A.), un’occasione unica per condividere e valorizzare il nostro patrimonio gastronomico. L’evento, patrocinato dall’AIC – Associazione Italiana Coltivatori – sarà un momento di scambio, conoscenza e degustazione, in cui i protagonisti saranno i prodotti della nostra terra e la passione di chi, ogni giorno, si impegna a mantenerne viva l’autenticità.
La Confraternita degli zafarani cruschi, che ha sede nella bellissima Altomonte, ha avuto il battesimo con un seguitissimo convegno all’inizio di febbraio e ha mosso già i primi passi l’8 marzo verso il Salento per un incontro con la Confraternita del pampascione salentino. Una occasione per rafforzare i legami tra le due tradizioni gastronomiche guardando a un futuro fatto di amicizia e di condivisione dei sapori autentici di alcune tra le terre più belle del Meridione. In seguito la Confraternita, mostrando tutto il suo…potenziale, ha portato lo zafarano crusco in giro per l’Italia intera facendolo conoscere ed apprezzare in occasione di importanti manifestazioni di natura enogastronomica.
Adesso, bruciando le tappe – grazie alla fantastica spinta del Gran Priore Enzo Barbieri e del Priore Michele Barbieri – sembra essere giunto il momento del…matrimonio, che avverrà venerdì 25 aprile sempre ad Altomonte, con l’Associazione Ristoranti dell’Arte (Ara), sodalizio che ha lo scopo di promuovere la buona cucina italiana abbinandola all’Arte, attraverso riproduzioni di opere artistiche di Maestri pittori su tavolette di ceramica.

La Confraternita degli Zafarani Cruschi del Pollino nasce con l’obiettivo di valorizzare, tutelare e promuovere il peperone crusco, prodotto simbolo della tradizione gastronomica calabro – lucana, e in particolare quello denominato “Roggianese”, coltivato nell’area della Valle dell’Esaro fino alle pendici del Parco Nazionale del Pollino e dal versante dell’Alto Tirreno fino all’Alto Jonio. Fondata e fortemente voluta dalla Famiglia Barbieri, appassionati ristoratori, coltivatori e trasformatori di prodotti identitari, la confraternita si propone di diffondere la cultura legata a questa eccellenza, preservandone le tecniche di lavorazione tradizionali e sostenendo il suo riconoscimento a livello nazionale e internazionale. Ma cosa sono gli “Zafarani Cruschi”? Oggi il peperone crusco è diventato prodotto tipico di tutta l’area calabro-lucana intorno al Pollino. Il Peperone Roggianese si presta bene all’essicazione naturale che viene effettuata all’ombra, da agosto a settembre. La raccolta dei peperoni si effettua quando i frutti non sono ancora completamente maturi, vengono infilzati con ago e filo, creando una collana di circa 30/35 peperoni, che vengono poi appesi in un luogo arieggiato ed all’ombra dove lentamente si essiccano in maniera naturale, dopo 3 o 4 mesi, sono pronti per essere fritti e mangiati, oppure destinati al confezionamento per la vendita.

In poche settimane, la Confraternita degli zafarani cruschi ha raccolto l’adesione di decine e decine di appassionati delle tradizioni, dei sapori veri e genuini, della cultura contadina. Forgiandosi così alla difesa di valori che rischiano di scomparire e che invece possono essere pilastri della società ma anche trainanti dell’economia di intere zone del nostro Paese.
