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Sull’Etna uva fa rima con sostenibilità

Linguaglossa ha ospitato in febbraio la seconda edizione della festa dedicata ai vini naturali

Linguaglossa ha ospitato la seconda edizione di “Solo Uva”, festa di vini naturali vivi e vibranti. L’evento è stato organizzato dall’associazione Solo Uva, fondata da Romain Cole e Alfio Puglisi che raccoglie amanti e appassionati del vino ma a che hanno a cura la promozione del territorio e l’agricoltura sostenibile.  Coinvolti numerosi produttori e personalità del mondo dell’enogastronomia siciliana, ma con uno sguardo all’Europa, che ogni giorno si impegnano a promuovere un turismo sostenibile e la cultura del buon bere.

Solo Uva è un progetto per promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle diverse parti del territorio etneo, mettendo in evidenza le sue unicità naturali, storiche, culturali e gastronomiche. L’obiettivo è creare una rete di condivisione tra i diversi attori locali per incentivare il turismo sostenibile e promuovere il patrimonio viti-vinicolo dell’area etnea. Lo chef Salvatore Giardina di “Vitis” a Randazzo ha ospitato la cena di benvenuto dove vignaioli di tutta Europa si sono riuniti per parlare di agricoltura sostenibile. I magazzini di Palazzo Previtera invece hanno ospitato la fiera e la cena dei vignaioli di giorno 23 Febbraio.  All’inaugurazione, l’assessore alla Cultura del Comune di Linguaglossa, dott.ssa Giovanna Lo Verde, ha incontrato i produttori di vino in un dialogo culturale tra paesi Europei e la Sicilia. Numerosi i produttori come Matassa Wines, e Clovis Ochin, che unisce la musica dei vinili al vino, insieme a produttori siciliani come Giardini Coleringer, Cantina del Malandrino dell’Etna, Società Agricola Vin B e Kalma Wines di Chiaramonte Gulfi, Cantina Giardino della Campania e molti altri. Fra le novità i sidri di pere e ciliegie bianche dalla Normandia di Pierre Edourde Robine.

I partecipanti hanno anche avuto l’occasione di provare un pranzo a 4 mani dove la brioche siciliana di Giovanna Musumeci di Randazzo è stata abbinata con il famoso Katsu sando dello chef Masahide Ikuta di Parigi.

                                                                                                         

La giornata si è conclusa con un after party al “Pino Azzurro” di Linguaglossa, nuovissimo wine bar nella piazza principale e con una cena di Masahide Ikuta, servita a lume di candela e con un grandissimo dipinto “Il Vulcano delle Donne” dell’artista norvegese Ragnhild Nes della Galleria Sarp Arte Contemporanea. La cena celebrazione del sashimi giapponese e delle arance siciliane, tonno crudo con carciofi, fiori spontanei dell’Etna, aceto di ciligie, mailino nero dei Nebrodi con fagioli bianchi e peperoncino, una crostata al miele e arance.                                                                                                                                

Prima della cena la dott.ssa Costanza Cali, segretaria dell’associazione ha ringraziato tutti i partecipanti ed ha esposto i temi dell’associazione: passione per il vino naturale, agricoltura sostenibile e come l’importanza dell’educazione enologica può far cambiare le comunità e dare speranza a molti giovani che vorranno intraprendere una carriera nel mondo dell’agro-alimentare.

Il presidente dell’associazione, produttore di vino sull’Etna, Romain Cole ha detto: “Ho amato il vino naturale per i suoi produttori eroici, in prima linea contro il cambiamento climatico e capaci di guidare l’uva dalla vite alla bottiglia senza aggiungere altro che attenzione e tempo. Il rischio che si assume è alto, ma il risultato è straordinario. Sono venuto in Sicilia e sull’Etna per perpetuare il lavoro dei vini naturali nel mio “angolo”, e renderlo mio. Non sono amante dei club, ma credo che ci sia forza nei numeri, nel piacere di stare insieme e nella convivialità che ne deriva. Ecco perché ho deciso di organizzare questa fiera per celebrare il vino naturale locale e internazionale. Vorrei che fosse una celebrazione in famiglia in un luogo spirituale in cui produttori di vino naturale e il pubblico desideroso di sperimentare la gioia di bere vini sani, liberi e vibranti possano riunirsi per un giorno.”                                                                                                                                           

Infine, l’ultimo giorno, tutti i vignaioli si sono recati sull’Etna per una passeggiata e per ammirare le vigne etnee dell’alto prime di un arrivederci all’edizione del 2026. (Le foto sono di Jean Marie Heidinger)